lunedì, 23 Dicembre 2024

Gli stranieri investono in Sicilia e aprono nuove strutture ricettive

Non è solo l’invasione dei turisti che quest’estate hanno riscoperto la Sicilia, ma anche un flusso di risorse fresche che arrivano da investitori italiani e, soprattutto, stranieri a dare speranze nuove all’Isola.

Rispetto a qualche anno fa, quando alcune zone dell’Isola furono prese di mira da inglesi, francesi, tedeschi che cominciarono a cercare vecchie masserie da ristrutturare per viverci anche un paio di mesi l’anno (soprattutto nel ragusano), ora gli stranieri stanno comprando e ristrutturando e non solo case, ma anche strutture ricettive. Le zone più gettonate sono, come è ovvio, quelle più vicine al mare e ai siti Unesco.

Nell’agrigentino, come racconta il presidente del Distretto Turistico, Gaetano Pendolino, su La Sicilia, “il progetto più importante in ballo in questo momento è quello di Siculiana, a Torre Salsa, dove un gruppo austriaco dovrebbe realizzare un resort di lusso. Stiamo, invece, lavorando ad un progetto per coinvolgere i nostri emigranti, per dar loro la possibilità di acquistare strutture che possano essere utilizzate sia per viverci con i loro nuclei familiari per qualche mese, che per diventare strutture ricettive per turisti”.

E da Taormina, il sindaco Eligio Giardina, aggiunge: “Si era parlato di compratori stranieri per il San Domenico, invece sono spuntati gli italiani per questa importante acquisizione, ma devo dire che registriamo un interesse costante da parte di imprenditori italiani e stranieri che vorrebbero fare investimenti qua a Taormina”.

Ma a spiegare il motivo di questa nuova tendenza è Giovanni Occhipinti, presidente del Distretto turistico degli Iblei: “Gli stranieri riconoscono che oggi c’è più sicurezza nel territorio. Prima avevano paura di vedere razziate le loro case, devastate le proprietà, di correre rischi per il solo fatto di avere acquistato un bene. Oggi si fidano di più, si sentono sicuri e stanno acquistando vecchie masserie, case nobiliari, palazzine che destinano anche ad attività turistiche. Le fanno gestire spesso da gente del luogo, dunque danno lavoro. E rappresentano uno straordinario tam tam attrattivo per tutta la Sicilia”.

 

 

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