“I manifesti ‘Cercasi Schiavo’ a Lipari li abbiamo messi noi. Ci assumiamo le responsabilità”. Lo dice Paolo Arena, responsabile dell’associazione “Magazzino di Mutuo Soccorso Eolie”, commentando le polemiche innescate dai manifesti anonimi apparsi il 1 maggio sulle strade di Lipari per denunciare lo sfruttamento dei lavoratori stagionali nel settore turistico. “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito – scrivono i soci in una nota – a Lipari sta succedendo una cosa straordinaria. Il manifesto ha aperto un dibattito nazionale che coinvolge tutti, lavoratori e lavoratrici, imprenditori e imprenditrici, avendo evidentemente squarciato il velo che spesso copre le contrattazioni ricattatorie delle assunzioni, approfittando della condizione di debolezza dei dipendenti. E mentre la notizia raccoglie il plauso di migliaia di lavoratori a Lipari si discute della legittimità dell’attacchinaggio”. Intanto i carabinieri che avevano avviato indagini per risalire ai responsabili della protesta, dovrebbero adesso interrogarli.
Dal canto suo, Federalberghi Isole Eolie pur stigmatizzando la forma e il contenuto – ritenuto offensivo, fazioso e inappropriato – del manifesto, vista la grave denuncia e il dibattito che ne è scaturito e considerato l’impegno da sempre profuso nell’interesse del settore e della comunità, ritiene utile coglierne in modo costruttivo la provocazione e propone di avviare un confronto serio che possa affrontare la tematica a 360 gradi, coinvolgendo nelle modalità opportune le istituzioni e le parti sociali.
“Siamo convinti – si legge in una nota firmata da Federalberghi Isole Eolie – che solo da una trattazione ampia e proattiva della questione possano scaturire indicazioni utili per migliorare le condizioni tanto dei lavoratori quanto delle imprese e dell’intera comunità locale, nella consapevolezza che sia, ormai da tempo, comunque necessario ripensare il nostro modello di sviluppo, ponendolo sui binari della sostenibilità economica, sociale ed ambientale”.