martedì, 19 Novembre 2024

Movida, Marano sposa posizione Authority e invita giovani a collaborare

“L’Authority  per il Turismo ha ragione. Hanno ragione gli albergatori che vedono i turisti scappare in un momento positivo del settore a Palermo per presenze e soprattutto hanno ragione i residenti cui rischiamo di consegnare una vita all’insegna dello stress. É il caso che tutti noi, e cioè lo Stato in tutte le sue articolazioni, accentui il proprio impegno per mandare un segnale inequivocabile a chi viola le regole valorizzando i tanti imprenditori che si sono dichiarati da subito a favore di una regolamentazione della cosiddetta ‘movida”.  

É quanto ha affermato Giovanna Marano,  assessore comunale alle Attività Produttive, in merito alle sollecitazione da parte dell’Authority per il turismo di Palermo, sui disagi creati al turismo cittadino dalal movida selvaggia. “Palermo – ha aggiunto la Marano –  è una città d’arte ed il centro storico riassume per intero il ‘viaggio’ che questa città ha percorso per rianimare quello che era diventato un luogo da dimenticare, da non attraversare. Oggi bisogna governare questa crescita affermando il potere delle istituzioni cittadine, dell’autorità dello stato della legalità e del rispetto. Rispetto per chi intende dormire, per chi vuole vendere posti letto, per chi vuole una città ordinata e più sicura. 

Com’è ormai ovvio – ha continuato – all’esplosione di fenomeni come quello della ‘movida’ concorrono tanti aspetti: l’idea di fare tanti soldi in breve tempo, il non rispetto delle autorizzazioni perché ci si rifugia dietro una marea di persone, e per alcuni l’occasione di svolgere attività criminali.

Una reazione da parte dello Stato si è vista, a cominciare dal lavoro della procura di Palermo e ciò ci incoraggia a continuare nell’azione intrapresa con maggiore determinazione: un dialogo costante con chi intende rispettare le regole e non essere confuso con chi le viola, un’ azione di controllo e vigilanza come è stato per Piazza Magione, in cui un impegno straordinario di controllo, la concertazione tra tutte le istituzioni al fine di rendere il sistema dei controlli in grado di scoraggiare attività non previste dalle ordinanze ha restituito la piazza alla città.

Manca una cosa ancora, forse la più importante – ha concluso l’assessore – attivare la sensibilità dei giovani. Anche a loro va chiesto di non essere veicolo di distruzione delle regole. Senza regole una comunità muore, si affida al più forte. Mi piace pensare che tanti giovani scelgano la strada del rispetto del patrimonio artistico, degli interessi economici della città, della convivenza di fronte ai segnali minacciosi che aleggiano in alcune delle più belle piazze d’Italia”.

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