La questione Birgi è stata l’argomento centrale dell’intervento del Presidente Musumeci a conclusione degli Stati generali del turismo, organizzati dalla Regione Siciliana a Erice per mettere a confronto esperti, operatori e rappresentanti delle istituzioni.
“Fino a quando l’aeroporto di Birgi non sarà in condizione di camminare da solo, la Regione lo sosterrà”, ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci chiudendo i lavori. E parlando della società di gestione dello scalo aereo, Airgest, ha aggiunto che “non è il liquidazione” ed il presidente del Cda, Paolo Angius, “non lo ha autorizzato nessuno a parlare di liquidazione della società”. Poche ore prima Angius aveva dichiarato: “A giugno metto in liquidazione la società di gestione dell’aeroporto. Senza un piano industriale dei soci, e senza chiarezza sul futuro, devo farlo subito prima di incorrere in passività”.
Musumeci si è poi affrettato a dichiarare “uno scalo così piccolo non può farcela da solo. Per questo vogliamo che sia messo in rete con altri e non ha mancato di sottolineare come la vicenda Airgest non sia stata sufficientemente sostenuta dai deputati espressi dal territorio”. E se Palermo non vuole ripetere l’operazione fatta da Catania con Comiso, il governatore ha già in mente il piano B: “Potremmo provare a inserire anche Trapani nella rete degli scali di Catania e Comiso”.
Tornando agli Stati generali, Musumeci ha ricordato che “la Regione, ben consapevole del valore strategico del settore turistico e delle sue infinite opportunità ha potenziato gli investimenti, creato le sinergie per un miglioramento generale del sistema e avviato la programmazione triennale degli eventi, in modo da rendere pienamente fruibile in tutte le stagioni dell’anno il calendario degli appuntamenti. In questo modo favoriamo anche la destagionalizzazione”.
Ma quali sono le strategie messe in campo dalla Regione per far diventare il turismo la marcia in più dell’economia siciliana?
“Un unico messaggio, un unico colore, un’unica grafica – evidenzia il presidente Musumeci – e soprattutto sapere programmare in tempo. I tour operator e i turisti hanno bisogno di organizzarsi. Noi, per la prima volta, abbiamo presentato i più importanti eventi con un anno di anticipo. Stiamo pubblicizzando le nostre iniziative sui quotidiani nazionali e le abbiamo già presentate alla stampa estera. Siamo all’inizio di un percorso che la Regione non aveva mai conosciuto. Manca, per esempio, un Piano turistico strategico a lunga scadenza, a dieci anni. Ci vorrà del tempo, ci vorrà anche la collaborazione dei privati, ma siamo già sulla buona strada”.
Nella giornata conclusiva, tra gli altri, è intervenuto anche l’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo e si sono sviluppati numerosi tavoli tematici: dalla governance alle professioni turistiche, dall’enogastronomia ai beni culturali, i cui argomenti racconteremo nei prossimi giorni ai nostri lettori.