Diverse associazioni, imprenditori e cittadini si sono incontrati al porto di Lipari per testimoniare “tutto il proprio dissenso e la propria frustrazione per le continue carenze al sistema dei collegamenti marittimi”. La goccia che fa traboccare il vaso è stato il blocco della motonave Nerea, ferma in porto dal 19 maggio, in seguito a un incidente che ha colpito un marittimo per lo spezzamento di una cima.
“Pur nel rispetto del lavoro della magistratura e degli inquirenti – dice il presidente di Federalberghi Eolie, Christian Del Bono – non si ritiene accettabile che possa perdurare un’incresciosa assenza di notizie e di comunicati, da parte della compagnia e dalla Regione Siciliana, e che il mezzo non sia ancora stato sostituito. È stato rimarcato come il fermo del mezzo, su una tratta essenziale, stia ulteriormente indebolendo la mobilità e la continuità territoriale degli isolani e creando pesanti ripercussioni sulle locali capacità di approvvigionamento. Le isole continuano, inoltre, ad essere pesantemente penalizzate per il doppio (giugno 2022 e dicembre 2023) e scellerato aumento tariffario che grava ancora sui collegamenti marittimi gestiti in convenzione statale. Un aumento che ha fatto lievitare le tariffe di circa il 56%, con il conseguente incremento dei costi di tutti i beni e servizi e, oltre agli aggravi sulla comunità locale, la perdita di competitività della destinazione turistica”.
Nel corso dell’incontro, si è registrata anche la presenza del sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, che ha solidarizzato e ringraziato i presenti, evidenziando le grandi difficoltà in cui anche i sindaci isolani si muovono, sempre in attesa che venga convocato il tavolo tecnico regionale.
A stretto giro sono arrivate le rassicurazioni della Regione siciliana, tramite l’assessorato delle Infrastrutture della mobilità. In base alle informazioni ricevute dalla compagnia armatrice la situazione potrebbe tornare alla normalità a breve, appena l’autorità giudiziaria avrà concluso le indagini, tanto che l’equipaggio è già stato allertato ed è pronto a riprendere servizio. Nel caso in cui, invece, la procedura di dissequestro dovesse ulteriormente prolungarsi, gli armatori hanno comunicato all’assessorato che garantiranno la regolarità dei collegamenti con l’arcipelago eoliano con un’altra nave.