martedì, 19 Novembre 2024

Polemiche per missione siciliana a Doha, ma Ardizzone e Crocetta negano

Polverone sulla missione in Qatar dello scorso novembre organizzata dalla Regione siciliana per promuovere l’imprenditoria siciliana (a Doha erano presenti 120 imprese isolane su 240). La polemica è scoppiata dopo che il quotidiano Il Messaggero ha pubblicato un articolo dal titolo “Deputati siciliani a Doha, trasferta da 700 mila euro” anche se le notizie e le proteste del M5s sul viaggio erano note.

Era stato lo stesso presidente della Regione, Rosario Crocetta, lo scorso novembre, a dire che la missione per partecipare al ‘Brand Italy’ “era costata 695 mila euro, finanziata dagli assessorati alle Attività produttive e al Turismo rispettivamente per 550 mila e 145 mila euro. I fondi sono stati spesi per allestire gli stand e per il trasporto – aveva detto Crocetta – Non ci sono state le pletore istituzionali del passato col trasferimento all’estero di intere giunte e mezzo Parlamento ma la delegazione istituzionale era composta da me, dal presidente dell’Ars e dal presidente della commissione Attività produttive”. 

Dopo la pubblicazione dell’articolo, ripreso da altri giornali e Tv, la presidenza dell’Ars ha inviato una nota dicendo che “gli unici rappresentanti del Parlamento siciliano presenti a Doha sono stati il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, e il presidente della Commissione legislativa Attività produttive, Bruno Marziano. Come facilmente consultabile dal sito web dell’Ars, la spesa liquidata è stata di 3.233,99 euro per 3 giorni di missione per il presidente Ardizzone e di 5.038 euro per 5 giorni per il presidente Marziano. Il tutto per un totale di 8.271,99 euro. L’Ars si riserva di valutare l’ipotesi di adire le vie legali”.   

Immediata anche la replica di Crocetta: “Sinceramente ci sarebbe da farsi una fragorosa risata a sentire la notizia che un viaggio a Doha sarebbe costato per la Regione siciliana 700 mila euro per le missioni di qualche rappresentante istituzionale. Per quanto mi riguarda – conclude – le mie spese sono state i soldi del biglietto aereo in seconda classe, le spese di albergo di terza categoria (150 euro a notte), per il cibo non ho speso più di 15 euro a pasto. Se questi dovessero essere i costi della “casta”, ci sarebbe da ridere. L’iniziativa è stata valida per la promozione delle imprese siciliane, che hanno risposto a uno specifico bando pubblico”

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