Non si è ancora chiusa la vicenda sul Ponte dello Stretto. Il consiglio dei ministri ha infatti deciso di "prorogare, per un periodo complessivo di circa 2 anni, i termini per l'approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo stretto di Messina al fine di verificarne la fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità".
"Tale decisione – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – è motivata dalla necessità di contenimento della spesa pubblica, vista anche la sfavorevole congiuntura economica internazionale, ed è in linea con la proposta della Commissione europea dell'ottobre 2011 di non includere più questo progetto nelle linee strategiche sui corridoi trans-europei. Qualora in questo periodo di tempo non si giungesse a una soluzione tecnico-finanziaria sostenibile, scatterà la revoca ex lege dell'efficacia di tutti i contratti in corso tra la concessionaria Stretto di Messina spa e il contraente generale, con il pagamento delle sole spese effettuate e con una maggiorazione limitata al 10%. è quanto si legge".
E immediatamente sono scattate le polemiche: per Legambiente, "il governo Monti ha preso una decisione sbagliata e contro l'interesse del Paese decidendo di continuare a sperperare soldi pubblici per una struttura inutile e per un progetto irrealizzabile".
L'Idv ha invece definito "scellerata" la scelta del governo. "Mentre il paese – sostiene il capogruppo dell'Idv in commissione Lavori pubblici a Palazzo Madama, Gianpiero De Toni – è strozzato dalla crisi, il governo continua a buttare soldi pubblici in opere che, oltre ad essere inutili, non vedranno mai la luce".
Di parere opposto il senatore del Pdl Altero Matteoli, ex ministro delle Infrastrutture: "approfondiremo il provvedimento del governo. Intanto, registriamo con favore che il Ponte sullo Stretto di Messina non verrà cancellato e che sarà il prossimo governo a doversi assumere la decisione finale. E' certo che se il centrodestra tornasse a guidare il Paese il Ponte sarebbe realizzato perché è un'opera che serve alla Sicilia, al Sud e all'Europa".