domenica, 22 Dicembre 2024

Sciacca rivuole le Terme mentre un libro racconta l’amara realtà

Un libro scritto a 4 mani per ricostruire la storia dell’ Azienda Regionale delle Terme di Sciacca, nel periodo compreso tra il 1984 e il 2006, tra esordio e declino. “Una storia sbagliata” il titolo del volume, per non far perdere la memoria, ma che vuol costituire “una operazione verità – scrive nella prefazione Filippo Cardinale, uno dei due autori e direttore del Corriere di Sciacca – che è stata resa possibile dalla memoria storica di Alfredo Ambrosetti, che ha rappresentato, ed ancora rappresenta, per le Terme di Sciacca, che ha vissuto direttamente, prima da Vicedirettore e poi da Direttore, dal 1984 fino al 2006, anno quest’ultimo in cui decise di lasciare volontariamente l’Azienda dopo la costituzione della società per azioni”.

“Era necessario – spiega Alfredo Ambrosetti – impedire che su tutto scendesse l’oblio di una damnatio memoriae, e non venissero dimenticati tutti coloro che, secondo il precetto costituzionale, hanno operato da organi, funzionari e dipendenti pubblici con onestà, dignità ed onore. Giusta – ricorda ancora – perché bisogna ricordarsi di chi, come me – ma anche pochi altri – si è opposto da subito allo scempio che era prevedibile sarebbe seguito alla privatizzazione: le buone battaglie, infatti, devono essere comunque combattute, anche se si è in pochi o addirittura soli, perché ne resti testimonianza”.

Nel libro, così come nella vita, i due Autori sono testimoni e cronisti e ripercorrono questo ventennio in cui la città di Sciacca si identifica e si illude di poter integrare la propria identità con le terme sognando un futuro non solo di pesca, non solo di cultura, ma anche di quel turismo termale di cui erano preziosi custodi, tale da poter alimentare il sogno di diventare il terzo polo turistico della Sicilia, dopo Taormina e Cefalù. ”Basti pensare – ricorda ancora Filippo Cardinale – che secondo un’ipotesi formulata dal Censis nella metà degli anni novanta, il moltiplicatore per le città termali era 12, cioè per ogni lira spesa all’interno delle strutture termali altre 12 erano spese sul territorio della città termale”.

Non a caso, nacque il mega progetto di Sciaccamare che, in collaborazione con i privati di Abano Terme, doveva costituire con i suoi 11 alberghi, il più grande parco termale e il volano dell’economia del territorio. Ma i sogni, non sempre,  si trasformano in realtà e spesso diventano anche un incubo. Come nel caso delle Terme che l’improvvida decisione di privatizzare ne determinò la definitiva chiusura, mentre degli 11 alberghi se ne costruirono solo 4 che vissero di alterne vicende fin quando non furono rilevati dal gruppo Aeroviaggi, oggi Mangia’s, ma questa è tutt’altra storia.

Ma gli Autori in occasione della presentazione del volume curata da Toti Piscopo, editore di Travelnostop.com, in occasione di un incontro svolto a Sciacca, hanno voluto accogliere il suo invito a voler guardare oltre a riscoprire quell’orgoglio saccense che è stato mortificato da questa “Storia sbagliata”, la cui lettura è consigliata, per far risorgere dalle ceneri un sogno che può rilanciare l’identità di una città e l’economia di un territorio vasto.

Già questo è stato un tema affrontato da Travelnostop (clicca qui), che oggi più di allora è di grande attualità, se fosse ampiamente condiviso.

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