Da qualsiasi lato la si voglia guardare, Palermo non è allo stato attuale un territorio attrattivo per le imprese. Non lasciano spazio al dubbio i dati emersi in occasione dell’incontro “Pnrr e Zes: infrastrutture e aree industriali per la Palermo del futuro”, organizzato da Sicindustria Palermo e che ha messo attorno allo stesso tavolo imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e docenti universitari.
Palermo è agli ultimi posti in Italia come “performance delle reti di trasporto”: fatto 100 il dato nazionale raggiunge un punteggio di 20 sull’accessibilità stradale; 42 su quella ferroviaria; 105 su quella portuale; e 50 su quella aeroportuale. Solo per avere un’idea più nitida, Milano ha un indice di accessibilità stradale pari a 160; ferroviaria a 220 e aeroportuale a 170. Dati snocciolati da Tullio Giuffré, associato Strade, Ferrovie e Aeroporti dell’università Kore di Enna, e che già da soli basterebbero per descrivere una situazione insostenibile, “cui però si aggiunge – ha affermato il presidente di Sicindustria Palermo, Giuseppe Russello – anche il grado di totale disconnessione delle aree industriali rispetto al tessuto metropolitano, gap che oggi potrebbe essere superato grazie ai fondi del Pnrr e alle opportunità delle Zes, le Zone economiche speciali”.
Tra gli investimenti prioritari per lo sviluppo infrastrutturale, Sicindustria ha indicato il nuovo collegamento autostradale tra la A19 e la A29 (costo dell’investimento 1.022 milioni, tempi di realizzazione 72 mesi); il collegamento autostradale tra il porto e la circonvallazione di Palermo (costo investimento 1.298 milioni, tempi 93 mesi) e il potenziamento dell’accessibilità autostradale dei poli industriali metropolitani dei comuni di Carini e Termini Imerese (costo investimento 1.180 milioni, tempi investimento 59 mesi).
Opere necessarie, secondo gli industriali, anche per rendere realmente attrattivo il territorio e quindi per sfruttare a pieno l’opportunità delle Zes. “Saranno tante le opportunità che si apriranno grazie ai fondi del Pnrr e alle altre agevolazioni fiscali della Regione e del governo nazionale”, ha detto il commissario Zes Sicilia occidentale, Carlo Amenta.
“Il dipartimento delle Finanze – ha aggiunto l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao – ha svolto un’analisi puntuale sulle zone economiche e ogni impresa che nascerà in Sicilia avrà tutte le opportunità fiscali di cui potrà godere. A questo aggiungeremo altre misure, come quelle che stiamo presentando nel disegno di legge di la stabilità. La prospettiva è quella di avere una ‘Super Zes’ con ulteriori vantaggi fiscali, cosa che renderebbe la Sicilia la regione con le Zes più convenienti”.
Prospettiva che dovrà supere il muro della burocrazia che finora ha bloccato o comunque reso farraginoso ogni passaggio, come ha sottolineato con forza il presidente dell’Autorità portuale Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, “ma che comunque non ci ha impedito di mettere in campo quasi 120 milioni di opere realizzate negli ultimi quattro anni”.