giovedì, 25 Aprile 2024

Sigilli ai villaggi Baia Samuele e Marsa Siclà

Acque sporche e degrado ambientale nella spiagge iblee: l’accusa è traffico illecito di rifiuti

I villaggi turistici Baia Samuele e Marsa Siclà sono stati sottoposti a sequestro preventivo. Coinvolta anche la ditta "Buscema G.C.", utilizzata per lo svuotamento delle fosse settiche che, verosimilmente a causa del sottodimensionamento dell'impianto, spesso traboccavano spargendo liquami nelle campagne circostanti. Giunti presso le strutture di depurazione, i reflui fognari, senza le previste autorizzazioni, venivano stoccati e smaltiti illecitamente in dispregio delle norme di legge in materia ambientale.
Indagati inoltre due funzionari del Comune di Scicli, nel settore ecologia e manutenzione, accusati di rifiuto di atti d'ufficio in concorso perché non avrebbero vigilato e monitorato sul rispetto delle norme di scarico dei rifiuti evitando controlli. I due indagati, tra l'altro, non avrebbero inviato le cartelle esattoriali per il pagamento dei tributi per lo scarico nelle fogne alla società "Marsa Siclà".
L'ipotesi è di traffico illecito di rifiuti per le due strutture che hanno un valore stimato attorno ai 30 milioni di euro. Il decreto di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Catania in seguito alle indagini svolte da Carabinieri e Capitaneria di Porto che hanno tratto origine dai ripetuti episodi di inquinamento a mare riscontrati, soprattutto nella stagione estiva, nel tratto di costa in corrispondenza della spiaggia di Sampieri e della Fornace Penna che si affaccia sulla scogliera, resa famosa dalla fiction del Commissario Montalbano. Acque sporche e degrado ambientale nella spiagge di Marina di Modica e di Sampieri – dicono gli investigatori – hanno provocato le ispezioni dei carabinieri e della capitaneria di porto che hanno scoperto in mare chiazze di liquame e feci, soprattutto nei week end quando i due villaggi sono più popolati.   
L'ipotesi investigativa ha ad oggetto l'esistenza di un possibile traffico illecito di rifiuti – in special modo reflui fognari – che sarebbero prodotti dalle due strutture turistiche le quali, soprattutto nella stagione estiva, registrano un'affluenza di turisti con picchi ragguardevoli anche superiori alle mille unità giornaliere. Il sequestro preventivo disposto dal GIP è finalizzato specificamente ad evitare che l'attività criminosa ipotizzata, e che sarà fatta oggetto di più compiuto accertamento, possa ulteriormente protrarsi con i conseguenti danni all'ambiente circostante, peraltro riconosciuto quale meta privilegiata del turismo ibleo.

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