lunedì, 23 Dicembre 2024

I bar e i barman migliori sono a Palermo: ecco i vincitori di Barawards

Palermo città regina dei barman e dei bar. Con ben tre locali che hanno vinto alcuni tra i dieci premi più ambiti di Barawards, il premio all’ospitalità italiana d’eccellenza organizzato da Bargiornale, Dolcegiornale, Hotel Domani e Ristoranti. Insomma, una sorta di Mtv awards dei bar, che ha visto il capoluogo siciliano trionfare su più fronti.

A trionfare come Bar rivelazione dell’anno sono stati il Talea, il locale all’interno dell’Orto Botanico in via Lincoln, e Farmacia Alcolica, il vintage bar in via Alloro gestito da Ninni Arcuri. A ritirare il premio è stato Nicola Padorno, bar tender palermitano che in passato si è fatto notare per avere creato un cocktail in onore delle origini siciliane di Jill Biden, moglie del presidente statunitense Joe Biden.
E non è tutto. Il bar d’Albergo dell’anno, sempre per Barawards 2021, è l’Igiea terrazza bar all’interno dell’hotel Villa Igiea, che ha battuto la concorrenza di altri 22 locali in tutta Italia.

Niente da fare invece per il Bar Vabres in via Michele Cipolla, tra i candidati come migliore caffetteria dell’anno. E non ce l’ha fatta anche il Rosaelia, con il suo bar all’interno di Palazzo Sant’Elia, candidato come Ristorante rivelazione dell’anno. Tra i bar rivelazione dell’anno era arrivato in finale anche la Sartoria miscelazione democratica di Discesa dei giudici, che però non ha ottenuto alcun premio.
Il 2021 si rivela così un anno speciale per i bartender palermitani che si erano già fatti notare con Chiara Mascellaro, che a marzo ha vinto la finale mondiale della “Patrón Perfectionists Margherita of the year”, creando “Rosalia”, certificato come il migliore Margarita del mondo.
Uscendo poi dal capoluogo, per chi non lo sapesse, il re dei barman italiani è sempre un siciliano: il modicano Simone Molè, classe 1990, a maggio è diventato il nuovo campione di World Class Italia 2021, competizione tra i 50 barman e bartender migliori d’Italia. Un premio che, nel mondo di chi vive dietro il bancone, equivale a un Oscar per il cinema.

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