Ha suscitato parecchie reazioni di rabbia e meraviglia la notizia, pubblicata su travelnostop.com il 4 gennaio, della truffa perpetrata ai danni della Regione per un totale di oltre 11 milioni di euro da parte di un noto imprenditore che presentava spese fasulle e progetti fantasma che in teoria avevano l’obiettivo di promuovere il turismo.
Telefonate in redazione e commenti sulla nostra pagina Facebook sono giunti da parte di alcuni operatori turistici stanchi di questo modus operandi. Su Facebook, ad esempio, Vittorio Mirto ha scritto: “Tutto buono e benedetto!!” mentre Arturo Aletti si domanda “E la Regione non si era accorta dell’aria fritta da 11,3 mln di euro??”. Secondo Marco Ferrante “ci vorrebbero pene esemplari” mentre Maria Pitari amaramente commenta: “Tutto risaputo come funziona la storia! Si scopre l’acqua calda!!!”.
E ancora un imprenditore che vuole mantenere l’anonimato ci ha raccontato telefonicamente che a causa di un Durc non emesso “causa pratica in lavorazione”, per una verifica di un mancato pagamento di 40 euro, non ha potuto riscuotere il credito vantato da parte della Regione.
Esempi rappresentativi di vita quotidiana che danno il senso di quanto nella pubblica amministrazione ci siano due pesi e due misure: da una parte controlli particolarmente rigidi e dall’altra superficialità e connivenza di potere liquidare con facilità importi non dovuti e da capogiro.