26.084.970,50 euro è la cifra raccolta nel 2017 nei siti archeologici e museali siciliani. Un aumento del circa 12,12% rispetto al 2016, che va a piazzarsi persino al di sopra della media nazionale, che si ferma all’11,8%. In particolare, tra le province siciliane, nel 2017 è stato registrato un boom di presenze nel messinese, seguito poi dai tesori agrigentini. I dati sono quelli elencati nel Defr, il Documento di economia e finanza regionale 2019/2021 predisposto e approvato dal governo Musumeci a fine giugno scorso.
Inoltre, nel 2017, sono stati registrati 4 milioni e 800mila arrivi: un aumento del 10% rispetto al 2016. 14 milioni e 649mila sono le presenze autenticate dagli esercizi ricettivi, ben 900mila in più se si considerano i dati di due anni fa.
Francia, Germania e Regno Unito totalizzano il 44% delle visite complessive, ma cresce anche il numero di turisti provenienti da Spagna, Europa dell’Est e persino Cina.
Per incentivare ulteriormente il comparto e promuovere la Sicilia come meta turistica la Regione ha stanziato 76 milioni di euro, di cui 45 circa provenienti dai fondi del patto per la Sicilia e 31 dai fondi europei.