L’arancina conquista i mercati esteri


Arancino o arancina all’estero non fa differenza, è comunque il momento d’oro dello street food siciliano che sta conquistando vetrine nei principali aeroporti italiani, punti vendita a Londra come a Bucarest, e spazio nelle gastronomie in Italia e all’estero. Su rotte aperte non da grandi catene distributive o multinazionali, ma da aziende a conduzione familiare, Pmi, artigiani del gusto che propongono innovative varianti di mare, terra, e vegetariane alle versioni classiche al ragù, “accarne” quindi, oppure “abburro”.

“Protagoniste di questo modello produttivo glocal, radicato nei territori ma capace di conquistare i mercati internazionali, sono le 204.789 imprese (97,6% micro e piccole) della filiera agroalimentare che genera 130,9 miliardi di euro di valore aggiunto” sottolinea Confartigianato.

“In questo ecosistema – rileva ancora Confartigianato – operano 64.365 imprese artigiane con 249mila addetti”. Emblematiche in questo contesto le iniziative imprenditoriali sul cibo di strada più pop.

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