venerdì, 22 Novembre 2024

A Palermo mostra Liberty con due cimeli ritrovati dei Florio

A Palermo si torna a parlare di Liberty: tra le varie iniziative presenti in città c’è la mostra, appena inaugurata da Fecarotta Antichità di via Belmonte, 103/b, in cui sono visibili anche due cimeli preziosi attribuiti a Ignazio Florio, sposo dell’indimenticata regina di stile Donna Franca Florio. Si tratta di un autentico tesoro dell’orologeria del 1900, un orologio da taschino con catena, in oro con le iniziali in smalto rosse e blu, “I.F.”, e dei gemelli, sempre in oro con le stesse cifre.

La mostra sarà visitabile gratuitamente e nella sua interezza fino al 18 giugno, dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19.30. È stata curata dalla storica dell’arte Daniela Brignone. Conta circa 80 pezzi di oggetti “Fin de siécle”, tra disegni, quadri, oggetti, accessori e gioielli. Degne di nota tre sedie Liberty con degli interessanti colpi di frusta, movimenti del legno, un servizio da caffè tête-à-tête firmato Ducrot Palermo, realizzato su commissione, e poi parte di un servizio di porcellana marcato Florio, ventagli, cornici, porta sigarette, anche dei bronzi napoletani e palermitani dello scultore Antonio Ugo. E, per restare in tema con il periodo, la mostra ha avuto la collaborazione, in qualità di sponsor, delle Cantine Florio che hanno esposto bottiglie con più di cent’anni d’età.

“Qualche tempo fa – ha spiegato Francesco Fecarotta, titolare insieme alla sua famiglia dell’omonimo negozio di antichità – ci ha contattati una coppia che ha confidato di aver gelosamente custodito negli anni due oggetti appartenuti ad Ignazio Florio e tramandati nel tempo, dal 1957, data di morte dell’illuminato imprenditore. Non avendo avuto eredi, hanno deciso di restituirli alla pubblica visione. Abbiamo fatto le nostre ricerche – ha sottolineato Fecarotta – e abbiamo verificato la veridicità della storia, degli oggetti, delle persone interessate, nonché la loro preziosità che racchiude una storia di eleganza, eredità e passione. Abbiamo deciso di acquisirli, non certamente per venderli, ma per tenerli in mostra permanente, insieme agli altri oggetti della nostra collezione Liberty”.

“Non è solo l’evidenza delle iniziali ad avvalorare la tesi dell’appartenenza a Ignazio Florio – spiega Daniela Brignone – ma c’è anche una foto che lo ritrae mentre indossa la stessa evidente catena dell’orologio da taschino. E c’è anche un simbolo inciso, un pipistrello o così detto “mostro-dragone” tipico della fine dell’Ottocento e inizio del Novecento, che ritroviamo anche come tatuaggio che si era fatto fare Ignazio Florio su disegno di Ernesto Basile del 1901. Questo simbolo non era tipico del Liberty siciliano che si orientava sui motivi floreali ma era importato dalla moda parigina, con le stravaganze dell’Art Nouveau, a cui erano esposti i Florio che frequentavano assiduamente la capitale di Francia dove avevano ben due appartamenti, in Champs Elysee e in Place Vendôme”.

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