Concerti, performance e spettacoli gratuiti by night nei musei comunali di Palermo. Parte sabato 10 agosto la manifestazione ‘Dieci Notti al Museo', promossa dall'assessorato comunale alla Cultura, che prevede un ciclo di dieci eventi organizzati in quattro spazi museali della città: la Gipsoteca di Palazzo Ziino che sarà riaperta la notte di San Lorenzo per il primo degli appuntamenti in programma, la Galleria di Arte Moderna, il Museo Pitrè e lo Spazio Zac ai Cantieri Culturali della Zisa, dove il 12 settembre, con la performance Azioni Sonore del musicista Gianni Gebbia, si concluderanno le iniziative in calendario.
''Parafrasando un celebre film e un'iniziativa del Mibac – ha detto l'assessore comunale alla Cultura Francesco Giambrone – il senso di questa manifestazione è quello di riaprire i musei della città dalle 19 alle 24 per rendere fruibile di notte il patrimonio artistico e culturale di cui disponiamo, stimolarne la conoscenza in un clima festoso; sarà una specie di movida culturale all'interno dei musei con musica da camera, jazz e tradizione popolare siciliana che animeranno la GAM ed il Museo Pitrè, i due musei comunali storici, e i due spazi nuovi, Zac e la Gipsoteca di Palazzo Ziino.
Quest'ultima – ha chiarito l'assessore – riaprirà per l'occasione e dopo, definitivamente, ad ottobre. Nei musei, tra le opere d'arte, artisti importanti della nostra città e internazionali come Mimmo Cuticchio al Muso Pitrè e Gianni Gebbia a Zac". Rispondendo ai cronisti che hanno chiesto quanto ha speso il Comune per la manifestazione, Giambrone ha detto: "è costata qualche migliaio di euro per lo straordinario del personale. Gli artisti collaborano sostanzialmente a titolo gratuito".
"Abbiamo fatto di necessità virtù – ha spiegato il sindaco Leoluca Orlando – mettendo insieme i nostri spazi museali comunali, due dei quali riaperti quest'anno e dimostrando che è possibile sostenere iniziative low cost che siano allo stesso tempo di alta qualità. Noi pensiamo che la cultura debba essere parte della vita quotidiana. È per questa ragione – ha concluso il sindaco – che abbiamo bandito la parola eventi: non la troverete in nessun atto del Comune, perché evoca qualcosa che dura un giorno e basta".