La Sicilia di Enzo Sellerio in mostra a Milano


Ottantacinque fotografie per raccontare la Sicilia attraverso gli scatti di Enzo Sellerio e, in controluce, scoprire lo sguardo libero del fotografo ed editore. E’ ‘Enzo Sellerio – Piccola antologia siciliana’, la mostra che Intesa Sanpaolo apre alle Gallerie d’Italia di Milano fino al 13 aprile 2025. Una mostra che chiude le celebrazioni del centenario della nascita dell’intellettuale siciliano.

Guardando le immagini in bianco e nero nella penombra dell’allestimento si scopre una Sicilia inedita. Sellerio infatti rifugge ogni stereotipo, sopratutto quelli di miseria o violenza. Lo fa con scorci di vita quotidiana, come quello dei bimbi che giocano in ‘Fucilazione’, immortalato nel quartiere della Kalsa a Palermo. O con i ritratti di persone comuni e di artisti arrivati nell’isola del secondo Novecento, come Alberto Sordi, ritratto nel 1962 a Bagheria durante le riprese del film ‘Mafioso’. Immagini che sono ironiche ma anche dolci.

“Della tragedia siciliana non mi sono mai lasciato coinvolgere – è la citazione di Enzo Sellerio che troneggia sulle fotografie – : detesto lo spettacolo della violenza, un aspetto così deformante della fisionomia dell’isola è del tutto ignorato nelle mie fotografie, che non sono una summa delle cose di Sicilia, ma una raccolta di esperienze personali”.

“Papà ha cambiato mestiere ma alla fine ha fatto sempre lo stesso: quello di raccontare” ha spiegato la figlia Olivia Sellerio, dopo aver ricordato i viaggi fatti col padre nella “Peugeot sgangherata” alla ricerca di scatti.
Scatti in cui oggi si vede “la forza, la poesia, l’eleganza che riconduce sì alla Sicilia ma che fanno pensare all’Italia dei nostri nonni e della nostra identità” ha sottolineato Michele Coppola, executive director arte, cultura e beni storici di Intesa Sanpaolo.
L’archivio Enzo Sellerio raccoglie oltre 100mila scatti. Impossibile non pensare a un museo per esibirli. Il Museo digitale di fotografia della Sicilia del villino Favaloro avrebbe dovuto essere intestato al fotografo editore, ha spiegato Olivia Sellerio, “ma poi non se ne è fatto nulla. Un museo sarebbe bellissimo: prima o poi si farà qualcosa”.