giovedì, 25 Aprile 2024

Palermo e l’eredità di Manifesta 12: uno studio svela le potenzialità della città

Non solo una biennale d’arte contemporanea ma anche un’occasione per fornire nuovi spunti e proiettare Palermo nel futuro. Vuole essere questo Manifesta 12. La Biennale nomade europea che verrà inaugurata nel capoluogo siciliano il 15 giugno 2018. E per avere delle basi da cui partire OMA, guidato dall’architetto Ippolito Pestellini Laparelli, ha presentato lo studio su Palermo intitolato “Palermo Atlas”, proponendosi sia come progetto per la pianificazione futura di Palermo, che come impianto di ricerca per garantire un impatto a lungo termine sulla città e i suoi cittadini.

“Palermo Atlas” rappresenta un nuovo modello di mediazione creativa proposto da Manifesta che si concentra sulla trasformazione di una biennale d’arte nomade in una piattaforma sostenibile per il cambiamento sociale, radicata in un’analisi urbanistica olistica e determinata a lasciare un’eredità tangibile in ogni città che la ospita. È la prima volta che Manifesta invita uno studio di architettura in veste di creative mediator, con l’obiettivo di offrire competenze esterne e una nuova prospettiva alla città ospitante, cercando altresì modalità nuove per liberarne il potenziale con il coinvolgimento dei cittadini e delle organizzazioni locali.

Coniugando discipline diverse e utilizzando una ricerca urbanistica olistica, Manifesta spera di proiettare il proprio impatto oltre il semplice coinvolgimento del pubblico nell’arte contemporanea, mirando a fornire ai cittadini di Palermo strumenti per re-immaginare il futuro della loro città.

“Palermo Atlas – spiega il sindaco Leoluca Orlando – offre alla città analisi e riflessioni di grande valore collegando il racconto della storia passata e recente con le prospettive di sviluppo future. È una lettura attenta della complessità di Palermo e dei suoi abitanti e delle connessioni storiche e attuali tra la città, il mediterraneo e l’Europa. Lo studio testimonia la volontà della amministrazione comunale e di Manifesta di permeare la Biennale del 2018 con la ricchezza culturale della nostra città e la sua storica, progettuale e naturale cultura della accoglienza e della pacifica convivenza”.

“Il Palermo Atlas di Manifesta 12 andrebbe utilizzato come strumento sostenibile per lo sviluppo di un’eredità che vada oltre la durata della biennale nomade di Manifesta 12”, aggiunge Hedwig Fijen, direttrice di Manifesta

Prima della biennale, il Teatro Garibaldi verrà utilizzato come sede temporanea di Manifesta 12 e centro culturale per i palermitani, ospitando  una mostra per scoprire la storia di Manifesta, un caffè pop-up, una biblioteca d’arte, proiezioni cinematografiche, visite didattiche, workshop ed altro ancora. Quindi il Teatro sarà anche uno dei luoghi chiave della biennale nel 2018.

News Correlate