Ultimo weekend delle Vie dei Tesori con il Festival della Biodiversità


Salire su una barca per studiare il mare, entrare nei laboratori dove i tecnici salvano gli animali, passeggiare nella natura e scoprire che un tempo Palermo era immersa negli agrumi; visitare piccoli musei scientifici per capire come la Terra può fare a meno dell’uomo; ma anche inviare una lettera a chi si vuole, al Papa, a Babbo Natale, all’amico che non c’è più, a se stessi: il casellario americano è il luogo che ha sempre conservato gelosamente le missive, anche quelle segrete.

Il Festival della Biodiversità stringe la mano alle Vie dei Tesori e procede insieme verso questo ultimo weekend: da venerdì 14 a domenica 16 novembre sarà veramente complicato scegliere tra luoghi, esperienze e passeggiate che declinano l’amore per la natura, la città, la bellezza. Tutto prenotabile su www.leviedeitesori.com.

Il Festival della Biodiversità

Entra nel vivo il Festival della Biodiversità, costruito dall’Università di Palermo e dal CNR con la Fondazione Le Vie dei Tesori, e declinato sui quattro elementi primari di Empedocle, aria, acqua, terra e fuoco: nel weekend aprono le porte una decina di luoghi che trasformeranno la città in un museo della biodiversità en plein air, a partire dall’Orto Botanico dove ci si muoverà tra sale immersive, essenze distillate (da Michelangelo Gruttadauria, presidente di Unipa Heritage), volatili ospiti tra le piante, semi e i “patriarchi” verdi più antichi; poi il Museo di zoologia Doderlein, o il geologico Gemmellaro con visite speciali sui vulcani; Villa Castelnuovo, primo Istituto agrario d’Europa; il Parco della Favorita con percorsi differenti; l’agrumeto della Favarella a Ciaculli che fu feudo di Michele Greco con una visita al baglio, all’ipogeo sotterraneo e ai sistemi dell’acqua; l’Ecomuseo del Mare Memoria Viva.

E aprirà anche eccezionalmente, con due diversi percorsi in quattro laboratori, l’Istituto zooprofilattico, vera cittadella biomedica animale e vegetale, dove i tecnici spiegheranno il loro lavoro legato alle mutazioni, alle malattie virali degli animali, ma soprattutto alla loro salvaguardia; e mostreranno le vasche in cui ritornano a nuotare le tartarughe.

Narrazioni tutte affidate ad accademici, esperti, studiosi che condurranno esperienze inedite, a partire da una passeggiata naturalistica in Favorita guidata da Giovanni Provinzano, direttore della Riserva naturale orientata di Monte Pellegrino; al Molo trapezoidale approderà la barca da ricerca “Borzì” a bordo della quale si potranno scoprire i segreti di chi studia i fondali; in viale delle Scienze apriranno eccezionalmente i nuovi laboratori di Ecologia marina con i robot subacquei (ce ne sono persino a forma di cozza per mimetizzarsi meglio!).

Alla Galleria d’arte moderna si racconterà la biodiversità nei paesaggi dei vedutisti ottocenteschi, mentre per esplorare l’elemento fuoco si andrà a Monte Pellegrino, a San Martino delle Scale e a Santa Maria di Gesù a scoprire come si combattono gli incendi, e come aiutare la natura a rigenerarsi dopo il fuoco.

E molto altro tra fondali, vette, profumi (tutto sul sito www.leviedeitesori.com); più cinque esperienze di cibo “biodiverso” per scoprire cosa nasce dalla terra e dal mare (ma anche dalle api) e arriva poi in tavola: i frutti tropicali di Donna Alba e il museo dedicato al caffè di Morettino, le arnie di ape nera sicula dell’azienda Amodeo, a Termini Imerese), il mandarino tardivo di Ciaculli (lo spiegheranno al Consorzio dei produttori), tonno e acciughe sott’olio alla Blue Ocean di Casteldaccia.

Le Vie dei Tesori

La scorsa settimana sono state alcune centinaia le lettere – al mondo, al Papa, al sindaco, all’amico, al padre, a se stessi – che i visitatori hanno scritto e consegnato ai piccoli alunni della scuola elementare Rita Borsellino. È l’esperienza che il regista Stefano Savona ha costruito per la visita al “casellario americano” del Palazzo delle Poste, aperto per la prima volta dopo trent’anni dalle Vie dei Tesori, un luogo della memoria e delle memorie in 666 cassette che aprirà solo sabato e domenica (dalle 9 alle 18.30).

Unica occasione (sabato e domenica 9-12.30) anche per l’Oratorio dei Santi Elena e Costantino, complesso seicentesco con affreschi e pavimenti in maiolica: se lo visiterete il sabato, potrete aggiungere l’Archivio storico parlamentare, la memoria storica dell’Assemblea Regionale Siciliana, nelle strutture architettoniche create da Italo Rota.

Rara possibilità di visita, accanto al Museo delle Scienza Margherita Hack, nell’Istituto Crispi-Almeyda (solo questo venerdì e il prossimo, 9-11.45 e 12-13), anche alla collezione di strumenti di Psicotecnica nell’edificio 15 del Campus universitario: apparecchiature per la misurazione delle variabili psicofisiche, per la valutazione dell’attenzione e dei tempi di reazione; strumenti che vanno dalla fine degli anni Trenta a oggi, raccolti dal laboratorio di psicologia di Gastone Canziani, nella Clinica delle malattie nervose e mentali, restaurati dal SiMuA dopo l’inventario di Giovanni Sprini.

Ritornano per questo ultimo weekend anche due “fabbriche di musicisti”: sabato e domenica (10-17) il Conservatorio Scarlatti, tra i più antichi d’Italia visto; e MARTHA (ovvero Music ART House Academy, due turni alle 17 alle 18.30), delicata dimora liberty che è una scuola di alto perfezionamento musicale; la visita guidata si concluderà con un piccolo recital su pianoforti ottocenteschi.

Aprono le porte anche due laboratori artigianali: l’Opificio delle arti con le creazioni dei mastri vetrai guidati da Calogero Zuppardo (venerdì alle 17 e sabato alle 10 e alle 17); e la Sartoria Sociale (solo sabato alle 9.30) dedita al riciclo sostenibile.

Ma Le Vie dei Tesori propongono la consueta serie di luoghi (sono tutti su www.leviedeitesori.it), numerose esperienze e tante passeggiate.

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