venerdì, 20 Dicembre 2024

Dat, la compagnia che ha conquistato i siciliani: intervista a Luigi Vallero

Una compagnia aerea, che è anche un servizio pubblico, arrivata in Sicilia sulla base di una forte esperienza scandinava e che ora vuole competere nel mercato italiano e siciliano. Cominciando col collegare al meglio dal 2022 la Sicilia con Napoli. Questa è la Dat, compagnia aerea danese che negli ultimi tre anni, dopo avere vinto un bando della Regione siciliana, si occupa di regolare le rotte di continuità territoriale tra Pantelleria e Lampedusa con le principali città siciliane. Una continuità scaduta lo scorso giugno e che va avanti in regime di prorogatio, in vista di un nuovo bando “che speriamo di vincere prima di giugno 2022, altrimenti dobbiamo fare la proroga della proroga”.

A dirlo è Luigi Vallero, torinese e general manager per la Dat Voli di Sicilia in Italia, che fa un vanto delle tre rotte della sua compagnia aerea tra Pantelleria con Trapani, Palermo e Catania e delle altre due che collegano Lampedusa con Palermo e Catania.

Luigi Vallero, cosa ha portato tre anni fa una piccola compagnia aerea danese a puntare sulla Sicilia?

«Anzitutto l’esperienza. Perché Dat opera in principio di continuità territoriale in alcune aree della Danimarca, ma anche nel resto della Scandinavia e in Germania. Quando è arrivato il bando della Regione Siciliana per collegare Pantelleria e Ustica per noi è stano naturale partecipare e vincere».

È un mercato conveniente?

«È un mercato che esiste. Ed esiste grazie ai finanziamenti pubblici e alla possibilità di calmierare i prezzi dei biglietti per i residenti delle isole».

Può fare un bilancio dopo questi primi anni siciliani delle vostre tratte?

«Fin da subito abbiamo cercato di caratterizzarci al territorio. Anche per questo abbiamo aggiunto “voli di Sicilia” al marchio commerciale. Abbiamo caratterizzato il prodotto con la distribuzione a bordo di una rivista con lo scopo di promuovere il territorio. Abbiamo scelto di vendere a bordo bevande siciliane e non globali. Abbiamo battezzato gli aeroplani con i nomi di tre isole in dialetto. Assunto assistenti di volo siciliani. Abbiamo preso riferimenti con i tour operator locali e un pochino siamo entrati nel cuore degli isolani, che inizialmente erano diffidenti».

Quali sono i vostri nuovi progetti per e dalla Sicilia?

«Nel passato abbiamo lanciato il Catania-Olbia che vola da tre anni. Quest’anno abbiamo lanciato due nuovi collegamenti: da Catania a Brindisi e da Lampedusa a Napoli. Per il 2022 ci sarà una nuova destinazione verso Napoli, che partirà dalla Sicilia, ma ancora non voglio dire da dove. E poi siamo in attesa di partecipare al nuovo bando».

Possiamo dire quindi che, anche sul fronte del mercato degli aeromobili, piccolo è bello?

«Sicuramente. Perché piccolo è flessibile e permette di agire in una dimensione contenuta. Negli ultimi due anni ci siamo sviluppati, nonostante la contingenza della pandemia, perché eravamo dinamici. Abbiamo interesse a proseguire il nostro lavoro in Sicilia. È tempo di vedere la piantina degli affari che abbiamo piantato in questa regione fruttare».

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