"La Sicilia è un brand internazionale, che può essere veicolato in tutto il mondo, Palermo invece è un nome forte soprattutto in Europa, dove può contare su un ampio bacino potenziale". Lo ha detto Peter Keller, presidente Aiest (International Association of Scientific Experts in Tourism) nel corso del convegno "Destinazione Sicilia".
"L'attrattività – ha aggiunto – deve fare leva sulle aspettative potenziali dei turisti. Non si basa solo sui monumenti, ma anche su una piazza piacevole, o su dettagli come i fiori di un balcone. Le due basi per valutare l'attrattività sono la forza del brand e il Value Based Pricing, la capacità di modulare il prezzo sulla qualità del nome e dei servizi offerti. Questo crea una competizione imperfetta tra le destinazioni, quindi bisogna diversificare le strategie. Vale anche per la promozione. Ma i paesi occidentali hanno deciso di investire sempre meno in promozione, e questa non mi sembra una buona scelta".
"Un tempo – ha aggiunto – il turismo era una questione ristretta ai paesi ricchi, fondamentalmente l'occidente. Oggi i paesi emergenti sono entrati con decisione nel mercato, mentre anche sul piano delle destinazioni c'è stata una proliferazione di mete internazionali.
Questo significa che anche lo standard del confort deve confrontarsi con quello internazionale, mentre la difficoltà di emergere è sempre più marcata. Un discorso simile va fatto per i nuovi mezzi informatici, che hanno aumentato la quantità di informazioni e conseguentemente – ha concluso la difficoltà di farsi trovare e ottenere attenzione".