lunedì, 1 Luglio 2024

Professione Turismo o Turismo senza Professione?

Il pensiero di Rosalia Giangreco sul Meeting del turismo che si è concluso il 31 maggio

"Mi dispiace dover andare contro corrente, ma il Meeting del Turismo Mediterraneo è stata solo una bella vetrina senza contenuti". Lo scrive Rosalia Giangreco, letterata ed archeologa, coordinatore di FareAmbiente per la provincia di Enna e consulente di UnionTurismo in una lettera inviata a sicilia.travelnostop.com.
"La location – sottolinea – è stata di prestigio ed anche i relatori. Hanno tutti fatto bellissimi discorsi ma nulla di veramente significativo, neanche di nuovo. Le solite cose, trite e ritrite, quando sarebbe stato necessario indicare chiaramente oltre che i problemi, anche le soluzioni e soprattutto le responsabilità. Ho avuto modo di incontrare parecchi agenti di viaggi siciliani che sono andati via già il primo giorno, lamentandosi per la mancanza del sistema wi-fi e strumenti informatici nell'ambito della borsa. Inoltre, non erano presenti operatori dei Paesi del Mediterraneo, arabi, tunisini, marocchini. Ma che senso ha un meeting a stagione inoltrata e quando tutti sanno e conoscono la nostra situazione politica e quella di quei Paesi d'autre mere? Che senso ha avuto criticare aspramente la partecipazione alla Bit di Milano e ad altre borse, per poi organizzare una piccola borsa tra noi, intitolandola del Mediterraneo? A giorni, secondo i quotidiani, il governo regionale non ci sarà più e, conseguentemente, tra qualche settimana, nemmeno i riferimenti burocratici. Per quattro lunghi anni, la regione ha disertato le ricorrenze e gli appuntamenti più importanti con motivazioni futili ed ora, a fine legislatura, celebra una borsa senza borsisti. L'ottimismo dell'attuale responsabile del Dipartimento del Turismo della Regione Sicilia, che dopo quattro lunghi anni trascorsi parla ancora al futuro, mi avvilisce".
Quindi Rosalia Giangreco si sofferma sulla difficoltà di lavorare nel settore turistico in Sicilia. "Perché Salerno – aggiunge – non racconta ai siciliani e al mondo che nei servizi regionali turistici dell'Isola, come quelli della mia provincia, di Piazza Armerina e di Enna, il personale ha in dotazione computer e strumenti informatici fatiscenti ed obsoleti e che i dirigenti, addirittura, devono anticipare di tasca propria i soldi per la corrispondenza? Che non possono neanche stampare materiale promo pubblicitario perché non hanno budget assegnato per questo e la Regione neppure provvede? Salerno pensa che questa battaglia debba condurla da solo o ritiene di doversi avvalere della collaborazione dei servizi turistici di Sicilia? Si è accorto solo ora che ci sono presenze turistiche sommerse in Sicilia e che dilaga l'abusivismo nel settore delle agenzie di viaggi? E, allora, perché non si è mosso, creando, ad esempio, le giuste sinergie con i suoi colleghi dei beni culturali e dell'ambiente, realizzando attività in rete, anche d'informazione per un'offerta omogenea, proponendo le giuste questioni all'assessore di riferimento ed al governatore, al fine di leggi risolutive, invece di celebrare gare ed affidare incarichi a società private per fotografare lo stato della domanda turistica? Un'indagine basata anche su lunghe interviste ai dirigenti dei servizi turistici della regione, costata alle nostre casse parecchi quattrini che potevano essere spesi diversamente e più proficuamente, quando bastava convocare a Palermo i responsabili degli uffici per sapere direttamente da loro cosa fare, considerato che svolgono questo lavoro da diversi anni e che, anche se qualcuno non è all'altezza, conoscono i punti deboli della domanda e dell'offerta. Erano necessarie ventimila interviste e una lunga indagine – conclude per capire cosa fare e da quali fattori è determinata l'attrattiva turistica della Sicilia, nonché quali siano gli elementi di competitività?".

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