lunedì, 23 Dicembre 2024

Etna, Grande Albergo e Villa Manganelli tra i 55 beni ‘Valore Paese’

Due tra le strutture storiche maggiormente rappresentative del Parco dell'Etna, il Grande Albergo di contrada Serra La Nave, a Ragalna, e la Villa Manganelli di Zafferana Etnea, sono state inserite nella lista dei 55 beni di interesse culturale e turistico, del progetto 'Valore Paese-Dimore', promosso dal ministero dei Beni culturali.   
Per la presidente del Parco dell'Etna, Marisa Mazzaglia, è "una grande opportunità, di dimensione nazionale, per il rilancio, la valorizzazione e la promozione turistica anche internazionale, attraverso futuri investimenti con forme di partenariato tra pubblico e privato, di beni di straordinario valore storico e culturale. E' dunque un'ottima  notizia che la nostra proposta relativa al Grande Albergo dell'Etna e a Villa Manganelli, strutture di grande importanza per il Parco che hanno subito varie vicissitudini anche negative, sia stata definitivamente accolta e che adesso si aprano importanti e concrete prospettive per il loro rilancio".
A partire dall'inizio del 2014, i 55 beni, selezionati tra i 122 partecipanti, possono essere oggetto di studi di fattibilità, nell'obiettivo di identificare le modalità di valorizzazione, messa a reddito, immissione sul mercato ritenute più idonee; promozione mirata, attraverso l'organizzazione di specifici eventi territoriali in occasione dei principali eventi e fiere di settore; presentazione a investitori nazionali e internazionali; predisposizione di materiale divulgativo dedicato.   
Il Grande Albergo dell'Etna fu inaugurato il 21 ottobre 1934 e per lungo tempo meta preferita per le vacanze della Catania bene, famoso per avere ospitato anche il Duce e il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, fu poi totalmente ristrutturato una prima volta nel 1975. Fu la colata lavica del 1983 a dare il colpo di grazia alla struttura.  
Per parecchi anni in stato di abbandono, la Villa Manganelli è tornata a vivere grazie al complesso lavoro di restauro operato dall'Ente Parco dell'Etna in rapporto sinergico con la Soprintendenza ai di Catania.

 

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