Estetica e funzionalità alla cantina di Tenuta di Castellaro
08 Marzo 2025, 08:32
Non solo una cantina, ma un’esperienza immersiva tra tradizione: è questa la Tenuta di Castellaro, sull’isola di Lipari. Questa cantina non è solo un luogo di produzione, ma un’eccellenza architettonica che coniuga innovazione e rispetto per l’ambiente. E che ad aprile si prepara ad accogliere una nuova esperienza gastronomica con l’apertura del Castellaro Bistrot, attraverso una proposta culinaria raffinata e innovativa.
“La nostra visione è sempre stata quella di creare un luogo che rispettasse la storia e la bellezza di Lipari – spiega Massimo Lentsch, che ha dato origine alla cantina nel 2005 – unendo il passato con il futuro in un’armonia perfetta. Abbiamo investito risorse, energia e passione per realizzare un sogno: una cantina che possa essere interpretata come un’esperienza da vivere e condividere. Ogni scelta architettonica racconta il profondo legame con la storia e la cultura del territorio. Crediamo fermamente che il rispetto per l’ambiente e l’adozione di tecnologie sostenibili siano la chiave per un futuro in cui l’uomo possa continuare a produrre eccellenze senza compromettere l’equilibrio naturale”.
La famiglia Lentsch ha dato vita a un progetto ambizioso, realizzato in collaborazione con gli architetti Michele Giannetti e Alessandro Dalpiaz dello studio Dalpiaz Giannetti Architekten di Amburgo. La cantina si estende su una superficie di duemila metri quadrati ed è la più grande struttura bioclimatica delle Eolie. I principi su cui si basa sono chiari:
• Integrazione con il territorio, rispettando il paesaggio e la natura circostante.
• Valorizzazione delle risorse naturali, sfruttando l’energia solare e la ventilazione naturale.
• Rispetto della tradizione e della storia architettonica locale, reinterpretando le antiche tecniche costruttive.
La cantina, completamente interrata, si ispira alle abitazioni ipogee tradizionali delle Eolie. La scelta di svilupparla in verticale su tre piani permette di sfruttare la forza di gravità per i travasi, riducendo il consumo di energia e preservando la qualità del vino. I materiali utilizzati per la costruzione provengono direttamente dall’isola, garantendo così un impatto ambientale minimo e una perfetta armonizzazione con il contesto naturale.
La Barricaia si ispira al Chiostro Normanno, simbolo della città di Lipari, dal quale riprende le colonne che sostengono archi a tutto sesto. La cantina è caratterizzata dalle sue colonne a fungo in cemento armato, disposte su un reticolo di 6,0 x 6,0 m.
La cantina è un perfetto esempio di autosufficienza energetica. Il sistema di camini solari permette di illuminare gli ambienti con luce naturale, riducendo drasticamente il consumo di elettricità. Inoltre, la torre del vento, tecnologia utilizzata fin dal X secolo a.C. in Medio Oriente, assicura una climatizzazione naturale, mantenendo temperatura e umidità costanti nella barricaia, condizioni ideali per l’affinamento del vino.
Realizzato in collaborazione con gli architetti Michele Giannetti e Alessandro Dalpiaz dello studio Dalpiaz Giannetti Architekten di Amburgo, il Bistrot Castellaro riprende la stessa forma architettonica dei pilastri a fungo della cantina, con colonne realizzate in una cassaforma di polistirolo. Gli elementi della cassaforma, trasformati in installazioni d’arte dall’artista Luigi Radici, arricchiscono lo spazio della barricaia, così come le pareti da lui personalizzate. L’ascensore funziona come torre del vento, mentre una cucina a vista esterna crea un’atmosfera accogliente e raffinata, perfetta per la preparazione delle pietanze.