martedì, 26 Novembre 2024

Albergatori, sicuri di voler fare la guerra ai B&B?

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Sergio Ciulla, responsabile Assoturismo Trapani sul sempre attuale tema del conflitto tra hotel e B&B.

“Da anni – esordisce Ciulla – la maggior parte dei frequentatori dei nostri hotel si lamentano di essere abbandonati a se stessi appena giunti in camera. Nessuno li accompagna nelle loro visite in città e devono accontentarsi di autobus pubblici o di costosi transfer che tendono ad approfittarsi delle loro necessità. I loro soggiorni in hotel sono comprensivi di servizi fin quando non escono da questi.

L’avvento dei B&B ha cambiato le regole dell’accoglienza e spesso il servizio di ospitalità è compreso di sorrisi, spiegazioni amichevoli ed esaurienti delle cose da vedere e spesso anche dell’accompagnamento nei luoghi più belli ed interessanti, e tutto a costi molto più economici. E’ ovvio l’incremento di questa forma di turismo leggero fatto di calore umano e dedizione caratteristica del popolo italiano e in particolare siciliano. Dalle stime nazionali si è passati dalle 10.000 unità del 2005 alle 25.000 dello scorso anno con una capacità di accoglienza di 129.000 posti letto per una stima di 10.000.000 di pernottamenti.

E’ ovvia l’ostilità del settore alberghiero che denuncia irregolarità nella loro gestione fiscale e di normative non rispettate. Ma quali normative? E’ evidente che è necessaria una legislazione unica che metta fine alle disuguaglianze evidenti nel confronto delle varie regioni: troppe sono le difformità che portano un locatore d’Abruzzo a poter affittare anche camere fuori dalla propria sede abitativa con 4 camere e 10 letti e un locatore  ligure che è vincolato alla sua propria abitazione con un massimo di 3 camere e 6 posti letto. E la colazione? In genere è stabilita da cibi comprati già confezionali mentre in alcune regioni (Campania, Puglia, Marche e Toscana) è possibile preparare da se torte e dolci fragranti e fatti in casa.

Un fatturato di 200 milioni stimato soltanto tra strutture di turismo leggero in regola è assolutamente ritenuto non congruo alla reale capacità economica del settore ed il mercato nero è già nelle mire della Finanza, spinta dalla rabbia di Federalberghi che ha persino fornito alle autorità un software in grado di individuare gli abusivi. Una lotta interna che certamente non porterà ad alcuna soluzione se non quella di aumentare i prezzi dei soggiorni recando un danno immenso in un periodo in cui l’Italia è già stata dichiarata la meta turistica meno conveniente d’Europa.

Il mercato odierno europeo è caratterizzato da una ricerca delle occasioni low cost migliori, la crisi ha portato il turista a limitare spese e giorni di vacanza e la guerra interna nel settore della ricettività può portare ad un crollo delle presenze. Ma c’è una differenza: i B&B e casevacanza, anche vuote, restano dei rispettivi proprietari mentre gli alberghi senza ospiti chiudono. Sicuri di voler fare questa guerra?”.

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