venerdì, 22 Novembre 2024

Proposte per il turismo e il suo indotto per superare la crisi coronavirus

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un lungo intervento di Saverio Panzica, esperto di legislazione turistica, in merito ai prossimi interventi del governo per fronteggiare la crisi coronavirus, con alcune proposte per il settore per ripartire con nuove prospettive politiche, etiche, eco-sostenibili.

“Credo che sia prioritario e inderogabile un intervento serio per il comparto del turismo e del suo indotto che vale il 15% del PIL. Il turismo ed il suo indotto impegnano un italiano su 20. Mi
preoccupano le sospensioni previste dal Governo. Non accettare le demagogiche sospensioni (chi non può pagare adesso, a maggior ragione non potrà pagare dopo).

Allora, qual è la mia proposta per sostenere il turismo? Dichiarare l’intero anno 2020 “anno di crisi”, abolire.

Per tutte le imprese turistiche (ricettive – agenzie di viaggi/Tour Operator – trasporti (taxi – pullman etc.) le tassazioni comunali quali: TARI – IMU – ICI – TOSAP (i comuni verranno indennizzati con la manovra straordinaria).

E ancora abolire l’ignobile “imposta di soggiorno” che nessun imprenditore del settore ricettivo approva (non dimentichiamo che il programma elettorale M5S e Lega aveva previsto di abolire l’imposta di soggiorno – i comuni, a parte qualche comune virtuoso, hanno gestito l’imposta di soggiorno in modo direi, con un eufemismo, inappropriato, senza consultare le Associazioni di categoria suscitando sdegno e insoddisfazione).

Reddito di cittadinanza per le professioni turistiche guide/accompagnatori.

Cassa integrazione per tutti i lavoratori del turismo (stagionali e annuali).

Questi aiuti immediati e tangibili risulterebbero al di fuori delle aberranti logiche della spartizione e dei favoritismi agli amici degli amici, pertanto potremmo classificarli: “ERGA OMNES”.
Federalberghi e le altre organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative del settore turismo avevano sottoscritto, con il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, un avviso comune sull’emergenza coronavirus, allo scopo di promuovere iniziative per la tutela di 300.000 imprese e 1,5 milioni di lavoratori, che producono ogni
anno un valore aggiunto di 90 miliardi di euro, con più di 430 milioni di presenze turistiche ed oltre 48 miliardi di euro spesi in Italia dai turisti stranieri.
Aggiungo ai dati di Federalberghi che le locazioni turistiche/brevi rappresentano un segmento importantissimo per la rilevazione delle presenze, in Italia grazie a questo tipo di ricettività le presenze superano il miliardo (vedi ricerca prof. Becheri Rapporto sul turismo – 2003 e Report Regione siciliana 2013 sulle isole minori siciliane).
PURTROPPO – ALMENO CON QUESTO DPCM – LA RISPOSTA E’ ASSOLUTAMENTE  INADEGUATA PERCHE’ PREVEDE: CONGELAMENTI E SOSPENSIONI PER LE SCADENZE DELLE IMPRESE.
Stop a versamenti ritenute, contributi e Iva, congelati i versamenti di tasse e contributi per le imprese più colpite dall’emergenza Covid-19. Il Decreto Legge del 16/3/2020 prevede che i soggetti che ricadono nelle categorie del turismo, trasporti, ristorazione, sport, arte e cultura, possono richiedere la sospensione fino al 31 maggio dei versamenti di ritenute fiscali, contributi, premi assicurativi e Iva. I versamenti sospesi potranno essere effettuati in seguito, senza l’applicazione di interessi e sanzioni, in una soluzione unica oppure in 5 rate mensili.
Cassa integrazione (Cig) per tutte le imprese, anche con un solo dipendente
Per quanto riguarda il lavoro e gli ammortizzatori sociali, il governo stanzia 5 miliardi di euro per la cassa integrazione in deroga per 9 settimane, che sarà aperta a tutti i lavoratori, anche per quelle imprese che hanno meno di 5 dipendenti. Per la cassa integrazione ordinaria, viene introdotta una nuova causale unica «emergenza Covid-19» per semplificare le procedure. Tra le altre novità, anche il rafforzamento del Fondo di Integrazione Salariale (Fis) che può essere usato in caso di cessazione o sospensione dei rapporti di lavoro.
Stagionali e autonomi: indennità di 600 euro
Viene riconosciuta un’indennità una tantum di 600 euro per professionisti, collaboratori e lavoratori stagionali. Sono inclusi vari settori, tra cui il turismo, l’agricoltura, lo spettacolo. Per adesso l’indennità dovrebbe riguardare solo il mese di marzo, salvo successivi provvedimenti che potrebbero estendere questa misura o includerla in agevolazioni più ampie. Sono infatti attesi in
futuro altri interventi a favore dei lavoratori stagionali, sotto forma di aiuti e agevolazioni per le categorie che hanno una minor tutela rispetto a dipendenti e lavoratori a tempo indeterminato.

 

Al fine di proporre un piano per la ripartenza del turismo, gravemente danneggiato dalla pandemia del Coronavirus, esaminiamo, brevemente, quali sono le forme di turismo riconosciute e standardizzate dall’Unione Europea nel regolamento n. 692/2011 ha definito le diverse forme di turismo

f) «turismo»: l’attività di visitatori che effettuano un viaggio verso una destinazione principale al di fuori del loro ambiente abituale, per meno di un anno, per qualunque motivo principale, incluso il lavoro, lo svago o un altro motivo personale, diverso dall’esercizio di un’attività alle dipendenze di un soggetto residente nel luogo visitato;
g) «turismo domestico»: le visite effettuate all’interno di uno Stato membro da visitatori residenti nello stesso Stato membro;
h) «turismo dall’esterno» (turismo inbound): le visite effettuate in uno Stato membro da visitatori non residenti in quello
Stato membro;
i) «turismo verso l’estero» (turismo outbound): le visite effettuate dai residenti di uno Stato membro al di fuori di quello Stato membro;
j) «turismo nazionale»: il turismo domestico e il turismo verso l’estero;
k) «turismo interno»: il turismo domestico e il turismo dall’esterno;

A seguito della suddetta disamina vediamo quale potrebbe essere una ipotesi attuativa per una ripartenza graduale del sistema Turismo, dopo che verrà dichiarato lo stato di superamento della crisi da Coronavirus:

1. Mantenendo un rigido controllo delle frontiere – favorire il turismo domestico – che, dall’Unione Europea con il regolamento n. 692/2011, viene così definito g) «turismo domestico»: le visite effettuate all’interno di uno Stato membro da visitatori residenti nello stesso Stato membro. Tra le azioni da attuare: riaprire tutte le attività dell’indotto turistico: ristoranti, e altri servizi di eno-gastronomia, luoghi di interesse artistico ambientale; riattivare i trasporti in tutto il territorio nazionale; favorire, esclusivamente, gli spostamenti in ambito: statale, interregionale e regionale;

2. Per quanto riguarda il turismo INBOUND E OUTBOUND che, dall’Unione Europea con il regolamento n. 692/2011, viene così definito h) «turismo dall’esterno» (turismo inbound): le visite effettuate in uno Stato membro da visitatori non residenti in quello Stato membro;
i) «turismo verso l’estero» (turismo outbound): le visite effettuate dai residenti di uno Stato membro al di fuori di quello Stato membro.
Tra le azioni da attuare: riattivare i trasporti e riaprire, in modo graduale e reciproco, le frontiere per quei paesi che hanno superato la crisi da coronavirus attuando controlli sanitari atti a garantire sia chi arriva che chi ospita (domanda e offerta), riattivando, contestualmente i trasporti aerei, marittimi, ferroviari e su gomma con altri Paesi che abbiano superato la crisi da coronavirus”.

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