Commenti e reazioni sono arrivati in redazione a proposito della dichiarazione di Giuseppe Cassarà, presidente Fiavet, sulla situazione che attualmente vive l’aeroporto di Palermo, pubblicata venerdì scorso su sicilia.travelnostop.com nella news dal titolo “Cai riduce voli a Palermo, Cassarà: turismo a rischio”.
A tal proposito Nino Caronia, titolare di Norma Vacanze, lancia una provocazione rivolta al Governo. “Noi siciliani – scrive Caronia a sicilia.travelnostop.com – non parteciperemo al pagamento dei soldi extra (3 miliardi di euro) che il governo addebiterà agli italiani nei prossimi anni per il “salvataggio di Alitalia”. Infatti – si chiede Caronia – perché pagare se non avremo più il servizio? Che se la tenga ben stretta il nostro premier che ha voluto salvare una compagnia "italiana" indebitata sino al collo e che nessuno voleva. Ma le altre compagnie – conclude Caronia – ad esempio Alpi Eagles, non erano forse italiane?”.
Più ‘territoriale’ la reazione di Gianni Raciti della Garmon Viaggi di Catania, soprattutto in merito al passaggio in cui Cassarà fa riferimento all’aeroporto di Catania, definendolo “non ampliabile e al limite della sua potenzialità”. “Ricordo bene – scrive Raciti – o la “nuova aerostazione” di Catania non è ancora “definitivamente” completata? e già sarebbe al limite delle sue potenzialità? ma se un’aerostazione appena inaugurata è già al limite delle sue potenzialità, come è stata progettata? mi sa che qualcuno dice sciocchezze lavorando sempre sulle tasche della collettività: o quelli di prima che ci hanno fatto gioire consegnandoci una nuova struttura e presentata come all’avanguardia o quelli di adesso che ci dicono che siamo arrivati al limite della potenzialità… Non sarà che, più semplicemente, ci troviamo d’avanti a figure che cercano consensi per fini diversi ma cavalcando la stessa tigre?”