Il turismo non è solo viaggi aerei, notti in hotel o visite guidate. Da sempre ribadiamo la trasversalità del settore e oggi, più che mai, dovrebbero esserne convinti i politici e chi si occupa del comparto a ogni livello.
L’ennesima dimostrazione della trasversalità del turismo ci arriva dalla testimonianza di un nostro lettore, Paolo Arnone, che pubblichiamo di seguito: “Sono titolare della AR.CO. S.r.l., società che si occupa della distribuzione all’ingrosso di souvenir di Sicilia, di gadget e come editore della produzione e distribuzione di una ventina di libri turistici sulla Sicilia, editi oltre che in italiano anche nelle principali lingue straniere. Per la cronaca, la mia azienda, fondata da mio padre, proprio quest’anno ha compiuto 50 anni dalla fondazione. Le scrivo per richiamare la sua attenzione sul fatto che, in questo momento terribile di pandemia, quando si parla o si scrive di crisi del turismo non si dice mai che il settore comprende anche chi vende i suddetti articoli nei negozi, nelle bancarelle, nelle biglietterie e bookshop dei musei, nei bazar presenti nelle varie tipologie di strutture ricettive, nei punti di ristoro e nei negozi a bordo dei traghetti e delle navi da crociera“