Achille Di Carlo alla guida di Villa Igiea: apriamo alla città


Dopo 26 anni in giro per l’Europa come manager di alcuni dei più importanti hotel di lusso, Achille Di Carlo a febbraio è tornato nella sua Palermo per dirigere il Grand Hotel Villa Igiea. Con un obiettivo: aprire il 5 stelle del gruppo Rocco Forte anche ai palermitani e al mare. Il neo direttore ha spiegato la sua intenzione nell’intervista rilansciata a Repubblica Palermo: “La mia idea è di aprire sempre di più Villa Igiea alla città e al mare creando un servizio di taxi boat che colleghi l’hotel al centro e organizzando sempre più iniziative che coinvolgano i palermitani”.

Un primo test sperimentale saà in occasione del 400esimo Festino di Santa Rosalia: “abbiamo in programma una cena aperta a tutti e
un dopocena in barca per ammirare i fuochi d’artificio. Molte iniziative sono già in corso: ci sono brunch e workshop la domenica, serate
musicali il giovedì e il venerdì. Tutti appuntamenti aperti alla città. L’arte è un altro punto fondamentale ed è sempre connessa a Palermo: nel foyer sono esposte quattro foto di “Nonostante Ballarò” e siamo partner di “Palermo Liberty- The Golden Age”, la mostra organizzata a palazzo Sant’Elia”.

Di Carlo è convinto che Palermo sia una città sicura: “Nessuno si è mai lamentato dell’assenza di sicurezza in città. Semmai, il problema che segnalano i turisti è un altro: l’immondizia. Per questo problema, abbiamo perso dei potenziali clienti. È stato cancellato un grosso evento in città perché, alla luce delle condizioni igienico-sanitarie, hanno scelto Barcellona, nonostante la preferenza espressa per Villa Igiea. È un vero peccato perché da dieci anni Palermo vive il suo Rinascimento”.

Anche se nella sfida del turismo di lusso tra Sicilia occidentale e orientale, per Di Carlo vince la Sicilia orientale: “Taormina in primis, recepisce flussi turistici di qualità da molto più tempo rispetto alla Sicilia occidentale”. Quanto a Villa Igiea “la metà dei turisti che la scelgono sono americani, il 15% inglesi. Otto su dieci sono turisti internazionali”.

Infine, anche secondo il manager palermitano la vera sfida è puntare sull’allungamento delle stagionalità: “è necessario incrementare i voli sulla Sicilia. I nostri tre mesi di chiusura, da gennaio a marzo, coincidono con il periodo dell’anno in cui non ci sono praticamente voli diretti con le capitali europee. Bisognerebbe concentrarsi su questo anziché spendere soldi nelle fiere”.

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