Dopo mesi di incertezze e trattative arriva la nuova ordinanza del sindaco di Lipari Marco Giorgianni che autorizza le Guide Alpine e Vulcanologiche siciliane ad accompagnare gli escursionisti fino a quota 400 metri. Oltre i 290 metri, dunque, i visitatori non potranno proseguire da soli. Istituisce, inoltre, un Centro Coordinamento Escursioni che sarà temporaneamente affidato agli stessi professionisti di settore, per favorire immediate attività di soccorso in caso di rischio.
“Sono molto soddisfatto per la riapertura, seppure parziale, delle escursioni sul vulcano Stromboli – ha detto Cesare Bianchi il presidente del Collegio Regionale Guide Alpine e Vulcanologiche -. Per le nostre guide alpine e vulcanologiche è una boccata d’ossigeno dopo due stagioni estive in cui non abbiamo potuto lavorare a causa della chiusura conseguente agli eventi vulcanici del luglio e dell’agosto 2019. Il Collegio Regionale Guide Alpine e Vulcanologiche della Sicilia si schiera al fianco del Sindaco di Lipari facendosi garante del pieno rispetto delle indicazioni contenute nell’Ordinanza e conferma tutti gli impegni già presi nella “Regolamentazione per l’accompagnamento nell’area sommitale e nelle aree attive del vulcano Stromboli” con particolare riferimento alla gestione del Centro Coordinamento Escursioni, alla realizzazione della rete di comunicazione radio con copertura totale di Stromboli e alla collaborazione al fine di realizzare la rete di soccorso.”
I visitatori escursionisti, dunque, potranno al momento superare la quota di 290 metri solo se da loro accompagnati sul tratto dei sentieri di “Punta Labronzo” e nel versante di Ginostra sul sentiero di Punta Corvi a partire da quota 130 e sino a quota 400 metri s.l.m, con un massimo di 20 persone, dalle ore 11 alle ore 24.
La decisione del sindaco di Lipari non è stata priva di polemiche in particolare da parte dell’AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche). La risposta del primo cittadino dell’isola eoliana non si è fatta attendere, confermando che non si tratta di “semplici montagne, ma di un vulcano costantemente e potenzialmente pericoloso” ed è pertanto obbligatorio l’ausilio delle Guide Alpine e/o Vulcanologiche.
“L’ordinanza è sicuramente un buon punto di partenza soprattutto per la programmazione del 2021, ma servono immediati interventi per risistemare i sentieri, per creare piazzole per l’osservazione dell’attività e, soprattutto, è urgente una corretta informazione per i visitatori – ribadisce Mario Pruiti, delegato delle Guide Alpine e Vulcanologiche a Stromboli – Noi lavoriamo con il 90% di turismo straniero, se manca una segnaletica chiara e precisa, rischiamo di vedere escursionisti sulla zona sommitale ignari del pericolo. La pandemia non ha aiutato e ha di fatto fermato i lavori della Forestale; adesso, dobbiamo fare tesoro degli insegnamenti passati e ricordarci che siamo di fronte a un vulcano esplosivo e il pericolo maggiore, in questi casi, sono gli incendi che si generano. Occorre, dunque, ripristinare le linee tagliafuoco o vie di fuga del sentiero natura (per abbassare il rischio anche dei singoli escursionisti), così come i vecchi sentieri dei contadini e, non ultimo, bisogna bonificare il territorio dalla presenza di diverse stazioni di monitoraggio che a varie quote sono state irrimediabilmente danneggiate dopo l’esplosione. Rappresentano ad oggi un vero scempio a livello ambientale ed estetico. Solo con una pianificazione completa, noi potremo sopravvivere come attività e i turisti si sentiranno liberi di muoversi e passeggiare in tutta sicurezza”.