mercoledì, 24 Aprile 2024

Tra investimenti, nuove rotte e vaccino gli aeroporti non mollano

Aeroporti siciliani tra voglia di rilancio, contando anche sul vaccino, e previsioni ottimiste già in vista della prossima stagione estiva. Il punto è stato fatto dai presidenti delle società aeroportuali nel corso della maratona  “ASPETTANDO IL 2021… DIAMO UN CALCIO AL 2020” in diretta sulla pagina facebook di travelnostop.com fino a stasera.

“Oggi – ha detto Nico Torrisi, ad di Sac – si parla di passaporto sanitario, legandolo al vaccino, che dobbiamo pregare che funzioni. Anche perché le compagnie si stanno organizzando con i voli covid free, i corridoi turistici, e stanno già iniziando le campagne promozionali per i voli dell’estate, come ha appena fatto Ryanair. Potremo partire purché si garantisca la sicurezza, ma sappiamo che prima della primavera non ci sarà alcun miglioramento.
Ma c’è un altro elemento positivo per il settore e cioè che finalmente il governo si è accorto degli aeroporti con il fondo da 400 milioni che almeno garantirà alle società aeroportuali di non saltare per aria. In ogni caso siamo assai lontani dall’essere lontani dalla crisi. Eppure il mercato continua a essere interessato all’aeroporto, le compagnie non sono andate via, anzi ne sono arrivate di nuove, a partire da Wizzair che in questo momento, in piena pandemia, ha fatto una scelto anticiclica investendo 100 mln. Una rivoluzione pazzesca che ha portato benefici su tutta la Sicilia, una compagnia che ha dato una lezione alla politica sul tema del caro tariffe. Come società aeroportuali, l’unica cosa che possiamo fare noi è alimentare la concorrenza. Quando si ripartirà, ripartiremo al meglio, e stiamo lavorando per attivare un volo con Singapore”.

“La prima ondata è stata drammatica e la seconda anche peggio – gli ha fatto eco Giovanni Scalia, ad di Gesap – però la nota positiva è stata la capacità reazionale che abbiamo avuto. Gli aeroporti hanno reagito con una velocità inaspettata. Ci siamo dovuti preoccupare di garantire il servizio in pandemia, e siamo riusciti a farlo bene, abbiamo attivato covid center, offrendo la possibilità di fare tamponi ai passeggeri, assicurando la tenuta della struttura.
Altro elemento positivo è il trend per cui la Sicilia continua ad aumentare la propria attrattività. Come aeroporto, nonostante il periodo, abbiamo tenuto tutte le compagnie e alcune sono arrivate, a dimostrazione che i vettori continuano a guardare alla Sicilia. Se riusciamo a superare quest’ultimo periodo di difficoltà, ci sarà un boom, una vera ripresa già dalla prossima estate, e questo vantaggio potremo capitalizzarlo nei prossimi anni”.

Per quanto riguarda gli investimenti, Scalia ha annunciato che il piano è stato rivisto ma lasciando gli investimenti che portano valore, e dunque allargamento del terminal con 10 ristoranti e 7 nuovi negozi, una sala vip vista mare, che “diventerà un terminal avveniristico, un’eccellenza europea”. “Inoltre, dove ora c’è il covid center, che speriamo di chiudere al più presto perché significherà che l’emergenza sanitaria è finita, apriremo un capsule hotel mentre per i voli di aviazione generale stiamo pensando di realizzare un’area vip, e ancora un giardino di fronte il terminal collegato con un ponte grazie a un progetto architettonico di primo livello”, ha sottolineato Scalia.

“A Comiso – ha detto Giuseppe Mistretta, presidente Soaco – abbiamo avviato un reale rapporto di sinergia con la Sac, non un rapporto piatto, ma di dialettica vera, autentica, si tratta di due aeroporti che cercano di lavorare insieme, Comiso è complementare a Catania, dando valore aggiunto a Fontanarossa e portando benefici al territorio degli iblei. Di positivo nel 2020 c’è stata la partenza delle tratte sociali, che va accompagnata a un progetto serio di comunicazione, siamo al primo step di pubblicità a livello nazionale. La questione vaccino non ci permette di avere certezze, dobbiamo pensare in termini prospettici: prima il settore cresceva a due cifre, di qui al 2030 contiamo di raddoppiare il numero dei passeggeri in trasito a Comiso e Catania. Prima la sfida era avere aeroporti adeguati ad accogliere numero passeggeri. Ma ora che la Iata prevedere che prima di 2 anni non riprenderà il trend normale, noi speriamo di esserci, dobbiamo pianificare a lungo termine, anche in termini infrastrutturali, pensando a livello di sistema e in termini di ritorno del capitale investito”

“Il mio ritorno a Comiso – ha ricordato Rosario Dibennardo, ad di Soaco – è avvenuto in pieno covid, però ci stiamo difendendo, abbiamo portato a termine il progetto di continuità territoriale e abbiamo rilanciato la sinergia con la Sac. Prima della pandemia quella del 2020 si preannunciava come un’estate caldissima, con un consistente aumento di voli dovevamo tornare ai 500 mila passeggeri del 2016. Siamo riusciti a trovare soluzione interne e pur essendo rimasti chiusi per mesi abbiamo aperto lo scalo per ospitare i voli umanitari”.

News Correlate