Cgil Siracusa: salario minimo per i lavoratori del turismo


“Crescono i numeri, aumentano le attività, si moltiplicano gli investimenti ma dietro le quinte si nasconde troppo spesso una realtà fatta di paghe da fame, contratti pirata, nero e grigio, orari insostenibili e zero tutele. È tempo di cambiare rotta”. La denuncia parte dal segretario della Cgil Siracusa Roberto Alosi che chiede per questo motivo chiede anche a Siracusa l’introduzione del salario minimo locale, come avvenuto a Napoli, Milano, Firenze, Livorno.

“Il Comune, in quanto ente pubblico e istituzione rappresentativa della comunità – continua Alosi – ha piena legittimità ad agire: può e deve stabilire che, per ottenere una licenza commerciale, per poter occupare suolo pubblico o accedere a contributi e autorizzazioni, le imprese del settore debbano garantire almeno 9 euro l’ora, in coerenza con quanto sancito dall’articolo 36 della Costituzione e dalle recenti sentenze della Corte di Cassazione che richiamano il principio di sufficienza e proporzionalità del salario”.

Per tutti i lavoratori coinvolti ne servizi turistici e nella ristorazione, la Cgil di Siracusa chiede quindi l’introduzione di un salario minimo di 9 euro con clausola vincolante per ogni concessione, licenza o permesso comunale rilasciato. Il punto di partenza è però la ricognizione dei contratti attualmente in essere nel settore, per verificare condizioni normative e retributive.