giovedì, 25 Aprile 2024

Un tour culturale attraverso sei province siciliane

La seconda edizione, diretta da Filippo Amoroso, è partita lo scorso 7 agosto

Luoghi storici e simbolici, grandi produzioni, integrazione tra cultura, spettacoli e imprenditoria turistica. Tutto questo è il Circuito Epicarmo diretto da Filippo Amoroso, giunto alla sua seconda stagione in Sicilia. Un'iniziativa che va oltre la logica del semplice cartellone, coinvolgendo i teatri antichi ed alcune location "aggregate" attraverso un tour culturale che tocca ben sei province dell'isola.
Il Circuito Epicarmo, dopo la stagione di avvio 2010, è ripartito il 7 agosto dai grandi siti storici deputati allo spettacolo classico per offrire al territorio un'offerta culturale e turistica di eccellenza: Tindari, l'antica Acre (oggi Palazzolo Acreide), l'area archeologica di Giardini Naxos e il teatro romano di Catania. Altri luoghi, in aggiunta ai teatri, sono stati Palermo, con la settecentesca Villa Pantelleria (strappata alla mafia e riconsegnata alla città) e con il cortile Abatelli di Palazzo Steri, il Baglio Di Stefano, sede delle prestigiose Orestiadi di Gibellina, e l'ex Stabilimento Florio di Favignana.
Ad aprire il Circuito Epicarmo, Pathos, la tragedia delle Troiane con Lindsay Kemp, un mito vivente della danza mondiale. Diretto da Micha van Hoecke, lo spettacolo si basa su testi di Euripide e Senaca tradotti da Filippo Amoroso. Applaudito per 15 minuti al Festival di Ravenna, Pathos, La tragedia delle Troiane è frutto di una collaborazione artistica del Ravenna Festival e dell'Accademia Nazionale di Danza, del Teatro dei Due Mari e del Teatro Stabile di Catania.
Il secondo titolo in programma è stato Medea di Euripide, (traduzione e adattamento Filippo Amoroso) con una struggente regina del palcoscenico, Pamela Villoresi, diretta da Maurizio Panici.
Terza tappa, e terzo evento del Circuito, Rumore di acque diretto da Marco Martinelli (e scritto dal regista insieme ad Ermanna Montanari), uno spettacolo sul dramma dell'immigrazione che ha chiuso il suo primo tour siciliano proprio a Lampedusa, isola che sembra ispirarne la messa in scena, frutto di un progetto biennale, creato per volontà del vescovo di Mazara del Vallo, che ha visto la partecipazione di giovani delle comunità straniere all'interno di un laboratorio curato dal Circuito Epicarmo sui temi dell'emigrazione e dell'integrazione.

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