giovedì, 18 Aprile 2024

Alla riscoperta dei caccamesi che, in nome del turismo, esaltano identità e tradizione

(di Toti Piscopo) Sono stati loro, gli abitanti di Caccamo, i protagonisti del press tour di questo fine settimana ispirato dal neo assessore al turismo del Comune di Caccamo Patrizia Gangi, in collaborazione con la locale Proloco, presieduta dal Prof. Giovanni Panzeca, ottimo anfitrione e gradevole pianista; la Società Italiana Protezione Beni culturali di cui autorevole testimonial è stato Giovanni Aglialoro e le tante imprese della ricettività diffusa e del settore agro-alimentare. Un’azione sinergica che ha contribuito a dare una immagine di una economia dinamica che cura l’ospitalità e l’accoglienza, nella consapevolezza che la genuinità del prodotto locale, costituisce un grande attrattore anche per il mercato del consumo nazionale ed internazionale, reso di prossimità dalla grande rete nelle sue diverse declinazioni. Il tutto sotto l’occhio vigile del sindaco Nicasio Dicola che, ad uno sviluppo turistico possibile per Caccamo, ha sempre creduto, anche se da attento amministratore, è stato impegnato a rimettere in sicurezza i conti, riuscendo a garantire all’amministrazione comunale finanziamenti nazionali ed europei cospicui, ma sempre insufficienti a colmare le enormi esigenze degli enti locali.

L’impianto urbanistico di Caccamo, ruota intorno al taglio medioevale del centro storico e la sua immagine è fortemente legata al suo Castello, il più grande della Sicilia, e sicuramente tra i più agibili, grazie agli straordinari interventi economici goduti che lo rendono fruibile sia alle visite al museo, ma anche per ospitare eventi di alto livello. Come l’evento che dal 1968 e sino al 2013 ha proclamato individuato ed eletto la più bella ragazza caccamese per essere insignita del titolo di “Castellana” e simbolicamente prende possesso del Castello avendone affidate le chiavi, rappresentando simbolicamente tutte le signore del borgo medioevale.

Un’icona per Caccamo, ma non la sola, perché non sono da meno le oltre 30 chiese, ognuna patrimonio non solo di fede ma di tesori inestimabili, molti dei quali gelosamente custoditi. Ma tantissimi altri godibili quali la tela del Miracolo di Sant’Isidoro (1641) a firma di Mattia Stomer custodita presso la Chiesa Madre di Caccamo, dedicata a san Giorgio, prescelta da Vittorio Sgarbi, tra le 350 opere più belle d’Italia, per essere ammirata presso l’Esposizione Universale di Milano Expo 2015. Ed ancora la Chiesa della Santa Annunziata, oppure la Chiesa del Purgatorio con le sue catacombe e la Chiesa di San Domenico con il reliquario in argento del Beato Giovanni Liccio.

Da non perdere il passaggio nella chiesa di san Bartolomeo che, con il suo pavimento maiolicato costituisce un esemplare unico dell’arte siciliana del XVIII secolo. Uno slalom emozionale pressochè interminabile tra miracoli, testimonianze artistiche e leggende che la fede rende verosimili, esaltando l’identità di un’intera comunità orgogliosa delle sue antiche tradizioni che uomini di cultura come Salvatore Aglialoro, lo stesso Giovanni Panzeca o Giuseppe Geraci, cantore e cultore dell’ Ex Abbazia di San Nicola dè Nemor, solo per citare i più autorevoli testimonial incontrati, continuano a ricordarci il passato con la passione propria dei saggi e narrare con il ritmo di moderni menestrelli.

Ma se uomini di cultura ci narrano il passato, c’è chi guarda al futuro attraverso lo sport, puntando sui giovanissimi, come fa Roberto Riolo dell’omonima associazione sportiva che, sul lago Rosamarina fa da istruttore ed allenatore a giovanissimi campioni di sci nautico, mentre ai bordi del lago si può praticare il trekking a cavallo.

La storia di ieri lascia il posto a quella di oggi dove protagonisti incontrastati sono le imprese: quelle tramandate dalle nonne, dalle madri espressione di una generazione ricca di valori. L’economia di Caccamo punta su allevamenti di bovini di qualità e la conseguente lavorazioni delle carni hanno costituito, sin dal dopoguerra, il principale attrattore per Caccamo, ma anche la lavorazione del legno e la produzione agricola che ha ispirato una gastronomia di qualità a km zero, come hanno testimoniato le imprese che hanno dato la propria disponibilità ad ospitare i partecipanti al press tour. Dai laboratori esperenziali dedicati ai dolci tipici, alle conserve dalle degustazioni delle specialità gastronomiche ai condimenti, dalle carni alle salsiccie, dai grani antichi ai vini. Sintesi di questa esperienza l’agriturismo Cicala di Giuseppe Faso, in cui a bordo piscina e sotto il cielo stellato l’intrattenimento musicale a cura del maestro Domenico Guzzardo e di Federica Neglia, artisti rigorosamente made in Caccamo, al pari delle appassionate figuranti, in abiti d’epoca, che “Al Castello” ripropongono il corteo storico e quell’atmosfera medioevale per ricordare storia e tradizioni, nel nome del quale costruire anche il futuro turistico di Caccamo.

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