Nelle acque intorno a Marsala c'è un relitto navale che fu scoperto nel 1988. Da allora continua a giacere in fondo al mare nonostante durante il primo anno dal ritrovamento se ne occupò la stampa e fu oggetto di studio di esperti archeologi. Ora però il sindaco Renzo Carini ha manifestato la disponibilità dell'amministrazione comunale al recupero del relitto navale dello Stagnone inviando una nota a Sebastiano Tusa, soprintendente di Trapani. Nella stessa lettera, Carini chiede – oltre al recupero – anche "di valutare le iniziative volte a restaurare e museificare il relitto, per le quali assicura ampia collaborazione da parte del Comune di Marsala".
Il relitto navale, sommerso nei pressi di Punta Scario (Isola Grande), è lungo circa 17 metri e largo quasi 4: informazioni, queste, rilevate nel corso della immersione che il geologo Leonardo Nocitra fece subito dopo il ritrovamento (dovuto al pescatore marsalese Vincenzo Lombardo). Nei giorni scorsi, lo stesso Nocitra – accompagnato dalle figlie Antonietta e Paola, anch'esse geologhe – aveva sollecitato il sindaco a farsi interprete dell'esigenza di recupero di quel bene archeologico. Da qui la nota alla Soprintendenza di Trapani.