‘Rivoluzione’ turistica delle Madonie tra rinnovamento e comunità
22 Novembre 2025, 08:00
Una strategia turistica capace di valorizzare la varietà del territorio madonita e di coinvolgere attivamente le comunità che vi abitano. Con questo obiettivo il Consorzio Turistico Cefalù Madonie lo scorso weekend ha partecipato alla Bte rappresentando la Dmo (Destination Management Organization) Madonie e Targa Florio all’interno dello stand regionale dedicato alle Dmo siciliane.
Nel corso dell’evento, si è tenuto anche un incontro dedicato agli strumenti bottom-up per lo sviluppo turistico con un focus sul ruolo del Consorzio Turistico Cefalù Madonie, impegnato in un importante processo di rinnovamento. “Ci stiamo concentrando su un nuovo piano di sviluppo turistico che coinvolga non solo i nostri soci, ma anche le comunità locali – dice Smeralda Tornese, direttore del Consorzio – . Le Madonie sono un territorio molto complesso: ci sono comuni che sboccano sul mare e comuni sulle montagne. Attraverso questa nuova proposta turistica stiamo cercando di unire l’offerta marina con l’offerta montana. Il Consorzio si sta rilanciando da poco grazie alla forza economica introdotta dai comuni; la prima azione che stiamo portando avanti è proprio un piano di sviluppo turistico”.
L’incontro è stato anche l’occasione per parlare del ruolo delle amministrazioni locali, del tessuto economico e del Consorzio Turistico Cefalù Madonie, impegnati in una programmazione condivisa e in una visione di lungo periodo orientata al turismo sostenibile e alla valorizzazione integrata del territorio. “Abbiamo bisogno dell’ascolto della politica regionale e nazionale – ha detto Mario Cicero, presidente della Rete dei Castelli di Sicilia e sindaco di Castelbuono – I territori sono maturi, gli imprenditori sono bravissimi, possiamo diventare un collegamento tra i vari attori di questo settore. L’esperienza della Rete dei Castelli, per esempio, è nata dall’idea di mettere insieme un patrimonio culturale immenso: dietro un castello c’è la storia di un paese, la storia dei prodotti di quel territorio, la qualità. Se tutte queste cose riuscissimo a metterle a sistema e avessimo un’interlocuzione seria con la politica regionale e nazionale, allora riusciremmo a ottenere delle risposte. Questo territorio è maturo sia dal punto di vista imprenditoriale che amministrativo, ma ha bisogno di servizi. Un giovane non può vivere sulle Madonie se non ha servizi: non parlo solo di scuola, sanità e trasporti, ma anche di mobilità, della piscina, della palestra, della discoteca, del teatro. Non si può vivere da noi perché la sera, dopo un certo orario, non c’è nulla da fare. Un ragazzo che guadagna ha bisogno di svaghi e divertimenti. Ed ecco che allora se ne va a Bologna o Milano”.
Oggi il territorio Madonie–Cefalù dispone di un patrimonio imprenditoriale, culturale e ambientale forte e competitivo, ma necessita di una governance stabile e di politiche di lungo periodo per trattenere i giovani, attrarre investimenti e rendere il turismo una leva di sviluppo diffuso. Per questo lo sviluppo del nuovo piano turistico proposto dal Consorzio rappresenta un passo concreto verso una governance territoriale più integrata, moderna e capace di rispondere alle esigenze del mercato e della comunità.