Dopo due anni pesanti con la pandemia, l’intero comparto turistico taoremiese aveva rimesso tutte le speranze nella stagione 2022. Ma la guerra in Ucraina rischia di infrangere queste speranze e soprattutto di veder tornare i turisti internazionali, soprattutto da Russia e Usa. A dare voce agli operatori è il sindaco Mario Bolognari che intervistato da MessinaToday spiega: “C’è sicuramente preoccupazione perchè tutto si sta svolgendo all’interno di uno scenario europeo che è il cuore del mercato al quale noi accediamo principalmente. A Taormina, com’è noto, l’85% dei turisti che arrivano è straniero. Ma la mia preoccupazione principale, oggi, è legata ai riflessi psicologici che potrebbero esserci nel medio-lungo termine e che potrebbe portare le persone a rinviare ancora di un anno le vacanze. Noi speravamo ci fosse una forte ripresa nel 2022 e nel 2023 ma questa potrebbe essere frenata dalla nuova crisi”.
Nel 2019, l’ultimo anno prima della pandemia, Taormina aveva fatto registrare un milione e centomila presenze, di cui solo il 4,4% dalla Russia, un mercato non proprio dominante ma comunque ritenuto importante. “I russi rappresentano una percentuale molto bassa con una incidenza economica limitata – sottolinea il primo cittadino – ma sono gli aspetti collaterali che possono incidere, come la ritrosia a fare le vacanze lontano da casa che può bloccare il mercato statunitense ad un fermo dei voli. Certo, dopo la pandemia non ci voleva proprio. Se anche il 2022 dovesse andare male sarebbe un duro colpo perché segue due anni pesanti come quelli del Covid”.