Tre giorni, da venerdì 11 a domenica 13 dicembre, per scoprire Bivona e il suo secolare patrimonio artistico grazie a visite guidate ed esposizioni esclusive dei più bei tesori nascosti all’interno delle innumerevoli chiese del borgo agrigentino. La rassegna “Come trame d’un canto” ha in programma mostre, concerti, convegni e percorsi alla scoperta delle bellezze artistiche di uno dei maggiori centri feudali della Sicilia, il primo a essere elevato a “ducato” (nel 1554). Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.
Tra gli eventi, la mostra “Come trame d’un canto” con fotografie di Salvatore Giallombardo: un racconto per immagini conduce lungo un itinerario storico-artistico svelando manufatti e splendidi gioielli, suppellettili liturgiche e simulacri provenienti dalle Chiese aperte al culto e da quelle ormai chiuse. Un viaggio attraverso gli antichi metodi di lavorazione dei Mastri orafi e argentieri siciliani: ostensori, calici, pissidi, corone, manufatti realizzati da maestranze palermitane datati dal 1600 alla fine del 1700, provenienti, tra gli altri, dal Monastero Benedettine della Chiesa di San Paolo di Bivona. Particolare rilevo ha l’esposizione di preziosi paramenti sacri: antiche pianete, piviali, tunicelle, dalmatiche sontuosamente ricamate e gelosamente custodite.
L’allestimento della mostra conta inoltre un trittico che riproduce le sculture lignee tra le più preziose del patrimonio bivonese, raffiguranti l’Immacolata, la Madonna del Melograno e Santa Rosalia corredata da un fercolo ligneo, capolavoro dell’arte barocca del ‘600.
Sabato 10 dicembre partono dal Portale chiaramontano dell’ex Chiesa Madre, i percorsi guidati a cura dei ragazzi della scuola primaria e secondaria di Bivona che si occuperanno della descrizione architettonica delle opere visitate, raccontando storie racchiuse nei manufatti, quadri e suppellettili.
L’itinerario condurrà dai ruderi della Chiesa di Santa Maria di Gesù, alla Chiesa di San Sebastiano, passando per la Chiesa di San Bartolomeo, la Chiesa di Santa Rosalia, la Chiesa del Carmine, la Chiesa di San Domenico, la Chiesa dell’Immacolata Concezione, la Chiesa Matrice, la Chiesa dei Cappuccini e Palazzo Marchese Greco. Una vera e propria immersione nei piccoli vicoli del paese, alla scoperta dei monumenti storici che portano il segno della travagliata storia del piccolo borgo sicano fondato dagli arabi di cui le numerose xanee sono la più folgorante testimonianza (oltre alle innumerevoli parole dialettali tutt’oggi in uso).