Se vino fa rima con turismo: in Sicilia +35% di enoturisti

Cresce in Sicilia il turismo legato al vino. Le aziende di Assovini Sicilia, riunite nel catanese per ‘Sicilia en Primeur’ a Radicepura, hanno registrato nel 2016 un incremento di turisti del 35%, accordi con operatori turistici nel 62% dei casi, attività ricettiva alberghiera per il 40% e ristorativa per il 69%. La media di visite nelle aziende vinicole di Assovini Sicilia, il club delle aziende vitivinicole siciliane che racchiude l’87% dell’imbottigliato siciliano, è di circa 4.000 persone l’anno contro le 200 di 15 anni fa. Dunque l’enoturismo è un valore aggiunto per i marchi siciliani e offre nuovi spazi di lavoro e di sviluppo.

Per il presidente Francesco Ferreri nel 2015 l’enoturismo siciliano ha registrato il 55% di presenze di italiani e il 45% di stranieri. Il 98% degli addetti delle aziende vinicole parla una lingua straniera, nel 96% delle cantine sono stati realizzati locali adatti alle degustazioni e nel 69% è possibile effettuare anche un servizio di ristorazione di qualità. Il 40% delle aziende ha una struttura ricettiva e il 31% ha l’idea di realizzarla. Un’opportunità di crescita da non perdere e per la quale occorre arrivare ad una offerta mirata proprio per il settore enoturistico.

Per la Regione Siciliana il 70% del turismo nell’isola è spinto dall’enogastronomia, evidenziando un dato che spinge sempre più a dover integrare vino e cibo con il patrimonio culturale e naturalistico.

Degli orizzonti di crescita, ha parlato  l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo: “Il trend dei vini siciliani – ha detto – continua ad essere positivo e i dati, infatti, ci segnalano una crescita proficua del turismo legato al vino: c’è un aumento del 70% delle presenze registrate in Sicilia che sono riconducibili al segmento del circuito enogastronomico”.

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