In Sicilia altri due nuovi treni elettrici monopiano
30 Settembre 2025, 10:59
In Sicilia arrivano due nuovi treni elettrici monopiano del Regionale di Trenitalia (Gruppo FS). Fanno parte della fornitura di ulteriori 8 nuovi treni elettrici monopiano per l’Isola – di cui 3 già consegnati e in circolazione, la fornitura si completerà nel 2026 – e si aggiungono ai 25 già arrivati negli scorsi anni. Completata, invece, nel corso del 2024 la fornitura dei 22 treni diesel-elettrici.
I nuovi treni sono tecnologicamente avanzati, dotati di prese di alimentazione per pc, tablet e cellulari, di illuminazione a led e finestrini più ampi che consentono un maggiore ingresso di luce naturale. Livello di rumore e vibrazioni sono ridotti al minimo per garantire un viaggio sempre più confortevole. Un treno anche ecosostenibile, poiché è riciclabile fino al 95% e garantisce inoltre una riduzione del 30% dei consumi energetici rispetto ai modelli precedenti.
Prosegue, dunque, a marcia spedita il piano di ammodernamento della flotta del Regionale in Sicilia, che ha vissuto negli ultimi anni una vera e propria rivoluzione, non solo per quanto riguarda l’arrivo dei nuovi treni già consegnati e in circolazione, ma anche per i servizi. Grazie a questi investimenti l’età media della flotta regionale in Sicilia, al momento, è di circa 10 anni.
A presentare i due treni elettrici monopiano, nella stazione di Palermo Centrale, Maria Annunziata Giaconia, direttore Operations Regionale Trenitalia; Alessandro Aricò, assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana e Roberto Lagalla, sindaco di Palermo.

“La flotta regionale si arricchisce di due nuovissimi treni elettrici ecologici per migliorare la mobilità nell’Isola, raggiungendo in tutto il numero di cento convogli che rendono la nostra isola prima d’Italia per numero di treni regionali – ha detto l’assessore Aricò -. Grazie al contratto di servizio con Ferrovie dello Stato stiamo rinnovando e rendendo più efficiente il trasporto rotabile in Sicilia, anche nell’ottica del rilancio turistico della nostra regione, superando così quel divario infrastrutturale che si era accumulato nel corso dei decenni”.