martedì, 23 Aprile 2024

Rincari per le isole minori, Falcone: ministro tace

Le compagnie di navigazione, navi e aliscafi, con una nota inviata al presidente della Regione Siciliana e, per conoscenza, ai prefetti delle province di Trapani, Palermo, Agrigento e Messina, e ai sindaci delle Isole Minori, hanno annunciato l’applicazione, a breve, di “aumenti tariffari”, “asimmetrici tra le linee statali e quelle regionali” “per compensare i gravi effetti del caro carburante degli ultimi mesi”, con “potenziali impatti sul livello dei servizi di collegamento con le Isole Minori, nonché occupazionali”.

“Siamo all’assurdo – commenta il sindaco di Favignana Isole Egadi Francesco Forgione – Siremar e Liberty Lines applicheranno l’aumento delle tariffe su tutte le tratte finanziate dallo Stato. Cosa che è per noi inaccettabile, sia perché giunge all’avvio della stagione turistica, sia perché per gli stessi servizi si avrebbe un prezzo diverso del biglietto tra tratta finanziata dalla Regione e tratta finanziata dallo Stato. Il presidente Musumeci intervenga per bloccare l’iniziativa e agisca nei confronti del governo nazionale affinché si eviti di colpire ancora una volta le piccole isole, i cittadini e l’economia del turismo, principale risorsa per le nostre popolazioni”.

“Da domani, mercoledì 22 giugno, entreranno in vigore aumenti tariffari del 20% sui collegamenti marittimi statali per le Isole minori della Sicilia – conferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone – è una notizia che purtroppo non ci sorprende alla luce dell’indifferenza del Governo nazionale di fronte alle reiterate richieste di intervento per arginare le ricadute del caro carburanti sui costi delle linee ex Siremar. Secondo i calcoli della concessionaria Sns i rincari peseranno sulla convenzione statale per almeno 15 milioni di euro nel 2022, un peso che mette a repentaglio la sostenibilità di un servizio che, peraltro, si regge solo grazie ai contributi pubblici. Di fronte a tale difficile congiuntura – continua Falcone – la risposta del ministro Giovannini è stata il silenzio. Avevamo registrato lo stesso, grave, disinteresse a proposito della continuità territoriale via aereo per Pantelleria e Lampedusa. Adesso anche su navi e aliscafi per le Isole minori, il Ministero si volta dall’altra parte, ignorando le esigenze di migliaia di siciliani. Il caro carburanti, però, resta un problema per tutti. Per quanto di nostra competenza, il Governo Musumeci, ha stanziato ben 20 milioni di euro garantendo l’equilibrio finanziario dei collegamenti marittimi per gli arcipelaghi pagati dalla Regione Siciliana. Lo Stato deve fare lo stesso, e se il ministro Giovannini insisterà nel suo immobilismo – conclude l’assessore Falcone – ci rivolgeremo direttamente al presidente Mario Draghi”.

Immediata la reazione  Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori Sicilia: “le dichiarazioni dell’assessore Falcone giungono come lacrime di coccodrillo rispetto ad una questione mai affrontata seriamente col Governo centrale che approfitta per fare orecchio da mercante. Il tema è sul tavolo ormai da mesi così come quello, posto ben prima, della paventata riduzione dei servizi a valere sulla convenzione ministeriale SNS che prevedrebbe sconsiderati tagli alle corse di navi ed aliscafi soprattutto in bassa stagione.  Questioni evidenziate tanto dai sindaci delle isole minori quanto da associazioni come la nostra. Il 5 maggio in un incontro in assessorato con le compagnie di navigazione, l’assessore si era detto soddisfatto per aver congelato l’aumento tariffario fino a fine maggio oltre che fiducioso di poter proficuamente trattare la questione in sede ministeriale.  Ad un mese e mezzo da quella data, si apprende a mezzo stampa che dal Ministro Giovannini non c’è stata alcuna risposta. Chiediamo a gran voce che il Governo Regionale, accompagnato da una delegazione di sindaci delle isole minori siciliane, incontri al più presto il ministro Giovannini per stanziare le somme necessarie ad evitare tanto i rincari tariffari quanto i tagli prefigurati”.

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