sabato, 16 Novembre 2024

Salvini ci crede: decreto Ponte Stretto arriva in Cdm

Sta per ripartire il cantiere infinito del Ponte sullo Stretto di Messina riparte. C’è una bozza di decreto intitolata ‘Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente’ che è arrivata a sorpresa al pre-consiglio dei ministri e indica una data, il 31
luglio del 2024. “Contiamo di approvare il progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 e poi partire coi lavori”, ha spiegato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, annunciando il provvedimento.

La bozza del decreto definisce, in 7 articoli, come potrebbe essere la società concessionaria, Stretto di Messina spa, resuscitata dall’ultima legge di bilancio dopo essere stata messa in liquidazione dal governo Monti nel 2013. Cambia l’assetto societario, che alla fondazione della spa, nel 1981, vedeva una partecipazione anche dell’Iri. Ora il ministero dell’Economia avrà la maggioranza assoluta, con almeno il 51%
delle azioni, e sarà affiancato da Rfi, Anas e le Regioni Sicilia e Calabria. Al ministero delle Infrastrutture spetteranno invece funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa con la possibilità, se lo riterrà necessario, di proporre la nomina di un commissario
straordinario.

Il decreto prevede, tra l’altro, che la concessione durerà 30 anni a partire dall’entrata in funzione dell’opera e tariffe per l’attraversamento, stradale e ferroviario, tali da “promuovere la continuità territoriale tra la Sicilia e il continente, garantendo la sostenibilità  economica e finanziaria dell’opera”.

Dunque, Salvini prova ad accelerare il sogno trentennale del centrodestra, fin dal primo governo Berlusconi. Un progetto che, in Italia, continua a far discutere, soprattutto visto che al Sud la mobilità stradale e ferroviaria è ancora lenta e datata. La palla comunque dovrà passare a Bruxelles che aspetta di valutare il progetto del ponte. Intanto,  a dicembre, dalla commissaria europea ai trasporti Adina Valean era arrivato un primo via libera. “Siamo disponibili a finanziare la prima fase di fattibilità”, aveva dichiarato la commissaria alla fine di una
riunione tra i ministri delle infrastrutture dei paesi membri, spiegando di attendersi “un progetto solido” dall’Italia.
Il ponte rientra nella rete Ten-T, ovvero lo spazio europeo dei trasporti, e l’Unione europea è pronta a sostenerlo finanziariamente a patto che rispetti i criteri comunitari, a cominciare da quello della sostenibilità.

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