Agrigento rilancia tassa soggiorno, Federalberghi: è follia
Lanciata sottoscrizione per bloccare la mozione del Pid che sarà discussa in aula giovedì prossimo


Circa due mesi fa Agrigento, per bocca del suo sindaco Marco Zambuto, aveva detto no alla tassa di soggiorno. Ora, però, il gruppo consiliare Popolari Italia di Domani porta in votazione in aula Sollano la mozione con cui chiede l'introduzione di un contributo di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture turistiche ricettive della città dei templi. Una mossa che non è piaciuta a Federalberghi Agrigento che ha lanciato la sottoscrizione ‘No tax turismo' le cui firme saranno consegnate nelle mani del presidente del Consiglio Comunale in aula giovedì 19 maggio.
"Da troppo tempo – sostiene Francesco Picarella, presidente della Federazione – gli operatori e la cittadinanza sono abituati a sentire parlare dalla politica di rilancio dell'economia grazie alla vocazione turistica della città, anche senza nessuna competenza. Federalberghi si chiede come la città di Agrigento può essere credibili agli occhi di chi viene a visitare la Valle dei Templi, se non trova le pensiline e gli orari degli autobus, il centro storico con le sue meraviglie architettoniche che cade a pezzi, nessun collegamento con i luoghi di forte richiamo turistico vicine quali la scala dei turchi, la mancanza di un asse autostradale e di un aeroporto, la mancanza di eventi di forte richiamo, il sempre attuale dilemma se le acque marine sono o non sono limpide, i continui episodi di teppismo e poi pretendere che i turisti versino pure la tassa di soggiorno.
L'augurio delle 122 strutture turistiche ricettive e di tutto l'indotto derivante come bar, ristoranti, agenzie di viaggio, negozi, – conclude Picarella – è che la mozione sulla tassa di soggiorno venga bocciata".

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