Il turismo siciliano è in crisi e registra una diminuzione complessiva delle visite pari al 30% rispetto alla precedente stagione estiva: è il dato che emerge da un'analisi dell'Osservatorio economico della Confederazione italiana degli esercenti commercianti. "Anche i luoghi tradizionalmente caratterizzati da una forte presenza turistica, quali Salina – afferma il presidente regionale dell'Osservatorio Salvatore Bivona – hanno fatto i conti quest'anno con una crisi senza precedenti, aggravata dall'aumento del costo del carburante e dalla recessione".
Bilancio negativo anche secondo Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia, che parlando con l'Adnkronos assicura: "Gli italiani hanno viaggiato infinitamente meno e, anche se non abbiamo ancora dati ufficiali, possiamo dire che il calo delle presenze è stato senza dubbio a due cifre". A preoccupare, però, non è solo il crollo dei turisti in arrivo nell'Isola, ma soprattutto quello del fatturato, che "supera il 20%, segno di una crisi ancora più forte che nel passato" prosegue Torrisi. Ad aggravare la situazione, poi, c'è anche la questione Wind Jet. "La cancellazione di voli e il caos che si è determinato negli aeroporti – ammette il presidente di Federalberghi Sicilia – certo non hanno giovato al comparto turistico, determinando, oltre al dramma sociale dei lavoratori coinvolti, anche un contraccolpo devastante in termini di immagine per l'Isola".
E anche le Eolie quest'anno hanno risentito dei contraccolpi della crisi. "Qui nel 2009 e nel 2010 – sottolinea Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Eolie – il turismo complessivamente ha retto, merito dell'offerta variegata che non si esaurisce solo nella formula 'mare-sole'. Quest'anno, invece, la stagione non è stata positiva, soprattutto a causa del crollo degli italiani. Luglio è stato un disastro con un calo a due cifre, ad agosto si è un po' recuperato, ma la contrazione del fatturato è stata notevole, perché per attrarre i turisti si è fatto ricorso a tariffe agevolate e promozioni".