Tracollo del turismo siciliano nei primi 8 mesi dell’anno: secondo la stima a consuntivo dell’istituto Demoskopika, da gennaio ad agosto, è l’Isola a presentare tra i “conti più salati”, preceduta solo dal Veneto: -2,2 milioni di arrivi e -6,8 milioni di presenze con un calo rispettivamente pari al 59,9% e al 61% rispetto ai primi otto mesi del 2019.
In compenso, però, la Sicilia ha conquistato la seconda posizione nel ranking generale del Regional Tourism Reputation Index per il 2020:
con 110,9 punti, dietro solo al Trentino Alto Adige, ha dimostrato, da un lato, di essere la destinazione turistica più ricercata sul web dai consumatori e, dall’altro, di essere la meta turistica preferita dai vacanzieri italiani per il 2020.
Numeri che fanno felice il governatore Nello Musumeci: “Siamo sulla buona strada. Il risultato del sondaggio ci incoraggia. Possiamo diventare un forte polo di attrazione turistica. E lo sforzo finanziario che stiamo compiendo quest’anno (Dolce & Gabbana, Giro d’Italia, Bocelli) lo dimostra. L’epidemia ci costringe per ora a seminare e non a raccogliere. Ma i frutti non tarderanno ad arrivare”.
“La Sicilia – ha aggiunto l’assessore del Turismo Manlio Messina – è stata tra le mete più ambite e ricercate dagli italiani questa estate, è un dato innegabile e l’indagine di Demoskopika dimostra che la nostra regione è stata un traino importante per l’economia legata al turismo in questa estate post lockdown da Covid”.
La Sicilia è valutata come la regione con la migliore reputazione turistica del Mezzogiorno. Con quasi 300 mila risultati rilevati, l’Isola ha il massimo punteggio (133,3 punti) nella classifica dell’indicatore ‘Ricerca della destinazione’, ottenuto conteggiando le pagine indicizzate sul motore di ricerca Google della chiave ‘vacanze’ seguita dal ‘nome destinazione 2020’ per ciascuna regione, capace di offrire una valutazione preliminare del volume di offerta online di ciascuna destinazione turistica. Per la Sicilia seconda piazza anche come ‘Popolarità della destinazione’, alle spalle della Sardegna, ma prima della Toscana.