Alberghi chiusi, rifugi abbandonati, impianti troppo onerosi e una stagione invernale che tarda ad arrivare. A Piano Battaglia si rimpiangono i vecchi tempi. "Lo scorso anno ho lavorato soltanto per quindici giorni – racconta al Corriere del Mezzogiorno Franco Miserendino, maestro di sci che ha gestito per più di dieci anni gli impianti – ma quest'anno non so se ce la farò. A quanto pare ci sarà un canone da sostenere".
Ma sono tempi duri anche per i rifugi. A cominciare dal "Marini", chiuso ormai da quattro anni. Ora sono in corso i lavori di ristrutturazione che porteranno alla riapertura della struttura a gennaio, ma per l'albergo bisognerà attendere marzo. "Il parco delle Madonie è stato in prima linea per risolvere questa vicenda – afferma il commissario Angelo Pizzuto – ha reperito un finanziamento di oltre 1 milione di euro e sottoscritto con la sezione Conca d'Oro di Palermo del Cai (proprietaria del bene) una convenzione per realizzare i lavori e affidare in locazione la struttura per uso alberghiero. Una serie di sfortunate vicende – continua Pizzuto – hanno ritardato l'apertura, ma adesso finalmente ci siamo".
Caso eclatante è invece quello che riguarda il rifugio Orestano, a Piano Zucchi, chiuso da tre anni. La struttura presenta ancora i gravi danni di un incendio provocato dalla canna fumaria e nonostante alcuni piani siano perfettamente utilizzabili per accogliere il pubblico, mancano i fondi per la riapertura. "Senza finanziamento da parte del Club Alpino – spiega il gestore, Beppe Mogavero – io non posso sostenere tutte le spese".