venerdì, 22 Novembre 2024

Palermo acchiappa turisti tra shooting fotografici e cooking class

A Palermo è finito il tempo del turismo di massa. Così come in ormai tutto il mondo, complice anche la pandemia, oggi in una vacanza a farla da padrona è sempre più l’esperienza. Magari da promuovere sui social. E nel capoluogo siciliano per “fare fortuna” con i turisti non basta più aprire un B&B. C’è ad esempio chi fotografa i tutasti o chi insegna a preparare i piatti tipici agli stranieri. Sono soprattutto i giovani che dopo anni di esperienze all’estero decidono di tornare e reinventarsi.

Come Chiara Fantauzza, fotografa palermitana, che ha deciso di tornare nella sua città da giovane imprenditrice nel campo del turismo social: la nuova frontiera dei viaggi interattivi dove i luoghi d’arte e i tour enogastronomici diventano mini set da condividere in rete come estensioni dell’esperienza turistica nel mondo online. Nasce così “Instawalk”, il primo servizio di shooting fotografico in città rivolto ai turisti, con tour tra i monumenti del centro storico. Addio ai selfie dunque, visto che il risultano è un servizio fotografico personalizzato formato Instagram, più simile a dei foto-racconti da travel blogger. Ma realizzati da una fotografa professionista. Fantauzza, racconta a Repubblica Palermo, ha accolto clienti dall’America alla Germania: “si affidano completamente a me: organizzo per loro tappe nei monumenti e li aiuto con i cambi di abito. Molti di loro sono social influencer alla ricerca della foto popolare acchiappa clic, molti non vogliono deludere i loro follower. Ma quello che più mi interessa è raccontare Palermo: la città vista dall’alto o dal verde delle sue ville storiche, quella che affascina e muove turismo ed economia”. E ora il suo sogno è quello di portare lo shooting di viaggio un po’ in tutta l’Isola mettendo in piedi un team di lavoro con altri fotografi.

La storia di Michael Sampson, invece, è completamente diversa. Musicista irlandese è sbarcato a Palermo per amore e adesso dà lezioni di cucina siciliana in inglese ai turisti, nel centro storico, insegnando come si preparano la pasta con le sarde, le arancine e la caponata. Ma nulla è stato improvvisato. Prima di avviare “The Sicilian Pantry”, la scuola di cucina siciliana che si trova in via del Noviziato, Michael ha studiato alla scuola internazionale di cucina italiana Alma, è stato istruttore della scuola del Gambero Rosso e poi capo chef e insegnante della scuola di cucina Anna Tasca Lanza nel vigneto Tasca. La mattina presto porta i turisti al mercato di Ballarò o del Capo a scegliere gli ingredienti freschissimi: pesce, verdure, melanzane da friggere, olive, pomodoro, basilico. La lezione inizia tra aneddoti e sorrisi. “Non si può parlare della cucina siciliana senza parlare della sua storia, della sua origine”, osserva lo chef. Quindi un paio d’ore tra i fornelli e alla fine si mangia tutti insieme.

 

 

 

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