venerdì, 8 Novembre 2024

Sagra si o no? in ogni caso gli hotel sono quasi al completo

Il Distretto Valle dei Templi insiste sull’importanza dell’evento e lancia alcune proposte

Sopprimere la Sagra del Mandorlo in Fiore sarebbe un gravissimo errore. Ne è convinto il Distretto turistico Valle dei Templi che in una nota rimarca l'importanza della manifestazione per il comparto turistico agrigentino, nonostante le critiche delle passate edizioni e la mancanza di programmazione per l'edizione 2013 che dovrebbe iniziare tra circa un mese. E lancia anche una serie di proposte per realizzare una Sagra a costi ridotti ma di qualità.
"Anche senza che si sia fatta nessuna promozione – si legge – sono molte le richieste di gruppi di turisti che hanno già deciso di venire ad Agrigento in quelli che storicamente sono i giorni clou della festa. Basta fare un giro di telefonate nelle strutture agrigentine per comprendere che il fine settimana della Sagra è già quasi del tutto al completo. Pertanto un eventuale annullamento dell'evento produrrebbe un danno diretto alla filiera turistica oltre ad un danno di immagine irrecuperabile. Inoltre, rinunciare all'organizzazione rappresenterebbe una grave disfatta per la nostra cittadinanza che negli anni ha visto il proprio territorio privato di decine di opportunità di sviluppo.
Si faccia la Sagra. La si faccia con le risorse che ci sono recuperando l'aspetto tradizionale di evento popolare che festeggia l'avvento anticipato della primavera con al centro la mandorla. Si potrebbe affidare la direzione artistica al maestro Franco Battiato, neo assessore al Turismo, che potrebbe lanciare con la Sagra un modo nuovo e diverso di fare eventi in Sicilia riscoprendo e valorizzando le tradizioni popolari.
Si potrebbero coinvolgere tutte le comunità siciliane ove insiste la coltivazione e/o la trasformazione della mandorla e con queste aprire un confronto enogastronomico, storico, culturale e delle tradizioni popolari.
Si potrebbe immaginare un fine settimana nel quale concentrare gli eventi, ad esempio, dal 7 al 10 febbraio. L'evento potrebbe essere arricchito dall'aspetto enogastronomico "MandorlaFest" riprendendo l'idea del vecchio Mandorlag organizzato in passato dalla Camera di commercio e creando un'area gastronomica dove poter gustare tutte le evoluzioni della mandorla lavorata, dal salato al dolce.
Gli altri eventi collaterali consolidati (MandorlARA – Fotografa la Sagra – La Sagra in Vetrina – Miss Primavera) rappresentano uno zoccolo duro dell'evento che comunque aiuta a rendere la Sagra un concentrato di proposte dagli interessi più variegati.
Visti i tempi ristrettissimi si potrebbe invitare solamente uno dei gruppi Folk Internazionali di Stato che in passato ha vinto il Tempio d'Oro. Questo Format aiuterebbe non poco nella riduzione dei costi mantenendo alta la qualità dell'evento e soprattutto rivalorizzando l'aspetto tradizionale della Sagra che negli anni in parte si è persa. La Sagra – conclude la nota – in ogni caso va fatta. Salvare la Sagra significa salvare l'identità di Agrigento ed un suo inestimabile patrimonio".

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