venerdì, 8 Novembre 2024

La Sicilia vede la ripresa già nel 2021 grazie alla spinta del turismo domestico

Non arriverà immediatamente la ripresa per il turismo siciliano ma, anche grazie al progredire della campagna di vaccinazioni e alla spinta offerta dal turismo domestico, l’Isola potrebbe tornare a respirare già da quest’estate dopo il calo della domanda turistica del 2020 (-62,5%) e il calo delle presenze straniere (-86%).

Intesa Sanpaolo e Srm, Centro Studi collegato al Gruppo bancario, nel corso di un webinar che ha coinvolto i principali operatori regionali del settore, hanno infatti presentato un’analisi accurata sul turismo in Sicilia contenente in particolare le previsioni per i prossimi mesi, con tre possibili scenari.

“Gli scenari 2021 in Sicilia indicano una ripresa della domanda complessiva, spinta in particolar modo da quella domestica, mentre la piena ripresa delle presenze straniere, in particolare quelle più ‘lontane’, sarà destinata a essere raggiunta tra la fine del 2022 e il 2023″, ha sottolineato Massimo Deandreis, direttore generale di Srm.

 

Questi i tre scenari elaborati da Srm per il settore turistico siciliano nel dettaglio:

• Scenario 1 (più ottimistico)
Per il 2021 si stimano 11,4 milioni di presenze turistiche, con un recupero della domanda del 2019 del 75%. In riferimento alla provenienza, la spinta del turismo domestico è in linea con quella nazionale e meridionale (91% contro 90,1% Italia e 91,5% Mezzogiorno), mentre quella relativa alla componente internazionale si presenta meno vivace (59,5% contro 63,7% Italia e 60% Mezzogiorno). Il minor recupero della domanda internazionale, unito a una debole capacità propulsiva del turismo locale, ridimensiona, rispetto all’Italia e al Mezzogiorno, la positività dell’impatto economico generato dalla crescita delle presenze. In particolare, l’impatto positivo sulla spesa turistica è di circa +7,5 miliardi di euro rispetto all’anno precedente (recupero del 71,4% sul 2019, Italia 73,9% e Mezzogiorno 75,9%). Tale incremento favorirebbe una crescita di 2,8 miliardi di euro del fatturato del settore (recupero del 69% rispetto al 2019, Italia 70,3% e Mezzogiorno 72,2%).

• Scenario 2 (base)
Per il 2021 si stimano circa 9,4 milioni di presenze turistiche, con un recupero della domanda del 2019 del 62,5%, minore del dato nazionale (65,4%) e meridionale (67,4%). Anche in questo caso, si riscontra una maggiore vivacità nella ripresa della domanda domestica, quasi in linea con quella nazionale e meridionale (80,8% contro 81,7% Italia, mentre 80,9% Mezzogiorno), rispetto a quella estera, più distante dalle altre aree geografiche considerate (44,5%, Italia 49,5%, Mezzogiorno 45,7%). L’ impatto positivo sulla spesa turistica è di circa +6 miliardi di euro rispetto all’anno precedente (recupero sul 2019: 57,5%, Italia 61,9%, Mezzogiorno 62,9%). Tale incremento favorirebbe una crescita di 2,3 miliardi di euro del fatturato del settore (recupero del 55,8% rispetto al 2019, Italia 59,2%, Mezzogiorno 60%).

• Scenario 3 (meno ottimistico)
Per il 2021 si stimano 7,1 milioni di presenze, riconquistando quasi la metà della domanda turistica del 2019, recupero inferiore al dato nazionale e meridionale (52,3% e 53%). La componente domestica recupera quasi il 70% sul 2019 (Italia 71,7%, Mezzogiorno 69,4%), mentre quella internazionale appena il 24% (Italia 34%, Mezzogiorno 26,4%). L’impatto positivo sulla spesa turistica annuale è di +4,6 miliardi di euro (recupero sul 2019: 43,5%, Italia 50,7% Mezzogiorno 50,1%) con una spinta del fatturato del settore di 1,7 miliardi di euro (recupero del 42,6% rispetto al 2019, Italia 48,9%, Mezzogiorno 47,6%).

Le prospettive per l’immediato futuro lasciano ben sperare comunque in un biennio in recupero. Sia nel breve che nel medio-lungo periodo, il settore turistico siciliano dovrà adeguare la propria offerta per poter intercettare una domanda in profonda trasformazione. Tra le priorità da affrontare per le imprese del settore c’è quella di adeguare le strutture ai protocolli sanitari, con particolare attenzione alla salubrità degli ambienti. Per riconquistare il turismo internazionale sarà necessario puntare su politiche di marketing forti e coordinate, orientate sia agli aspetti digitali che a quelli sostenibili, su una riqualificazione dell’offerta di prodotti e servizi, per valorizzare al massimo la fascia medio-alta della domanda nazionale e straniera.

“Il settore turistico, duramente colpito dalla pandemia, sta affrontando diverse criticità determinate da un contesto particolarmente complesso. Dopo un lungo periodo di difficoltà, le imprese siciliane di questo comparto nei prossimi mesi avranno diverse occasioni per ripartire e la Banca continuerà a sostenerle, offrendo loro assistenza nella delicata fase di ripianificazione delle attività”, ha concluso Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo.

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