domenica, 5 Maggio 2024

Vacanze in camper, la Sicilia resta indietro

Batia, presidente di Federcampeggio Sicilia: ancora penalizzati per attrezzature e aree di sosta

Porta in sé tutta una serie di vantaggi: comodità, risparmio, il paciere di stare all'aria aperta. E' il  turismo in camper che però in Sicilia non riesce ancora a decollare del tutto. "Noi siamo i turisti del futuro, possiamo viaggiare 365 giorni l'anno, avendo la ‘casa' a portata di mano – dice all'Adnkronos Vito Batia, presidente di Federcampeggio Sicilia – tra i vantaggi innanzitutto la possibilità di decidere dove fermarsi e poi il contatto con la natura, la riscoperta di valori perduti, la vita all'aria aperta a contatto con la storia e la cultura dei luoghi. In tanti, soprattutto all'estero, hanno adottato il ‘camper style' come modello di vita, vendendo la loro abitazione e girando per l'Europa a bordo del loro ‘casa' mobile. Ma in Sicilia rispetto al resto d'Europa – dice Batia – siamo ancora indietro sia come attrezzature sia come spazi e molti fanno ancora confusione tra camperisti e rom". Ed in effetti, secondo il Rapporto nazionale sul turismo en plein air in camper e in caravan dell'Apc (Associazione produttori caravan e camper), le regioni del Sud d'Italia, tra cui la Sicilia sono quelle in cui l'incidenza di questo tipo di turismo sulla domanda totale appare ancora limitata.
Al Sud e nelle Isole sono dislocate la metà delle aree di sosta  private totali: nel Mezzogiorno e Isole sono il 49,1%, rispetto al Nord (31,3%) e al Centro (19,6%). "In Sicilia – conclude Batia – nonostante parecchi Comuni siano restii a concedere spazi, stanno comunque nascendo molte aree attrezzate, ma c'è ancora parecchia strada da fare".

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